
Riaperti solo da una settimana, i negozi di abbigliamento italiani stanno riavviando lentamente l'attività, in un contesto che resta complicato. Reportage da Milano.
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Riaperti solo da una settimana, i negozi di abbigliamento italiani stanno riavviando lentamente l'attività, in un contesto che resta complicato. Reportage da Milano.
Macy’s sta lottando per sopravvivere, come molti altri grandi magazzini e brand. Ma sono soprattutto i department store quelli costretti a chiudere negozi e a mettere in cassa integrazione migliaia di dipendenti.
Negozi chiusi, fatturati quasi azzerati, stock che si accumulano: colpiti in pieno dalla crisi sanitaria, i marchi della moda, in particolare della fast fashion, sono costretti a pensare di cambiare modello di business.
La società di consulenza Brand Finance svela la sua lista 2020 delle aziende d'abbigliamento di maggior valore, con Nike, Gucci e Adidas in testa, ma teme un calo del valore degli attori del settore a causa della crisi.
I dipendenti dei dieci centri logistici di Inditex in Spagna sono tornati al lavoro lunedì, ma a meno della metà del loro normale livello di attività.
Il gruppo svizzero, proprietario di Lafuma e Aubade, rinuncerà ai dividendi previsti per l’esercizio 2019 a causa delle incertezze legate al Covid-19 e annuncia la nomina di Hans-Kristian Hoejsgaard a presidente.
Il gruppo proprietario di Zara ha registrato nell'esercizio 2019 un utile netto in rialzo del 6%, ma minato dall'impatto della pandemia, che ha costretto la società a un accantonamento di 287 milioni di euro.
Le vie dello shopping meneghino si fermano nei weekend e nei festivi in ottemperanza al decreto emesso lo scorso 8 marzo per fronteggiare l'epidemia. Chiudono Rinascente e Zara, ma anche Gucci, Louis Vuitton e Fendi.
La Cina avrebbe trasferito decine di migliaia di membri della minoranza musulmana uigura, detenuti in campi di prigionia, in fabbriche che forniscono almeno 80 grandi marchi (come Nike, Gap, H&M, Adidas...).
Inditex rivede la sua offerta commerciale. La linea bambini di Massimo Dutti, già minoritaria per la catena, sarà chiusa a partire dalla prossima stagione. Zara, invece, mantiente la proposta bimbi con Zara Kids.