
La volata dei prezzi energetici poi acuita dalla guerra, unita alle strozzature al commercio dovute alla pandemia, hanno trasformato la corsa dei prezzi da fenomeno 'temporaneo' a problema 'strutturale'.
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La volata dei prezzi energetici poi acuita dalla guerra, unita alle strozzature al commercio dovute alla pandemia, hanno trasformato la corsa dei prezzi da fenomeno 'temporaneo' a problema 'strutturale'.
Lo ha dichiarato la presidente Christine Lagarde rimarcando come Francoforte sia in grado di attenuare le conseguenze della guerra in Ucraina con una risposta adeguata, basata su opzionalità, gradualità e flessibilità.
Sullo sfondo di un'inflazione record nell'area euro (5,1%), Francoforte avvicina il rialzo dei tassi e la fine del quantitative easing che fa da ombrello al debito di Paesi come l'Italia dal 2015
Francoforte non alzerà i tassi nel 2022, ma procede con la 'cancellazione' del programma di acquisti pandemici con interventi ridotti già nel primo trimestre 2022, per cessare del tutto alla fine di marzo 2022.
La Banca centrale Usa inizia a ridurre gli acquisti di bond nel segno di una normalizzazione, mentre l'istituto guidato da Christine Lagarde frena e respinge le pressioni dei mercati per un rialzo dei tassi già nel 2022.
La carenza delle materie prime e il nodo container nel sud est asiatico cominciano a riversarsi sui prodotti di largo consumo con le big del settore, tra cui Unilever e P&G, che ritoccano i prezzi di molti prodotti.
La pandemia non ha lasciato molti danni sui livelli di disoccupazione nelle economie avanzate, mentre il il prodotto interno lordo tornerà ai livelli pre-covid prima della fine dell'anno in corso.
Christine Lagarde conferma la volontà di assicurare il sostegno di una politica accomodante in uno scenario di ripresa economica ancora offuscato dalle ombre della pandemia per i rischi connessi alla variante delta.
La presidente dell'istituito mette in guardia su una stretta monetaria che sarebbe prematura, mentre l'economia dell'eurozona accelera nel trimestre verso una crescita a +4,6% nel 2021, +4,7% nel 2022 e +2,1% nel 2023.
Seconda la presidente della Bce, nonostante il trend in miglioramento nel 2021, permangono rischi al ribasso legati alla diffusione di varianti del virus e alle sue implicazioni sulle condizioni economiche.