
La presidente della Bce appoggia la formazione del nuovo esecutivo italiano a guida Mario Draghi e ricorda ai paesi europei di non togliere gli stimoli economici in una sola volta, ma attuando una riduzione flessibile.
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La presidente della Bce appoggia la formazione del nuovo esecutivo italiano a guida Mario Draghi e ricorda ai paesi europei di non togliere gli stimoli economici in una sola volta, ma attuando una riduzione flessibile.
L'avvio della campagna vaccinale è una tappa importante, ma bisognerà attendere la seconda metà dell'anno per la ripresa dell'Eurozona, che si avvia a una doppia recessione con l'adozione di nuove misure di contenimento.
Una nuova ondata di liquidità, in vista di stime peggiorative per l'ultimo trimestre dell'anno e per la ripresa nel 2021, che porta il programma per l'emergenza pandemica a 1.850 miliardi di euro, più del Pil italiano.
La presidente della Bce in commissione Econ del Parlamento Ue avverte sui rischi al ribasso alle prospettive economiche a breve termine della zona euro e chiede che il Recovery Fund diventi operativo senza indugio.
Francoforte aumenta di 600 mld di euro il programma di acquisto di titoli per l'emergenza pandemica (Pepp), portando il totale a 1.350 mld, e taglia le stime di crescita per l'Eurozona portando il PIL a -8,7% nel 2020.
Il calo sarà probabilmente il doppio rispetto alla grande crisi finanziaria, quando scese del -4/-5%, e dipenderà da quanto velocemente si uscirà dai lockdown, dalla gradualità della ripresa e dai settori colpiti.
È la peggiore flessione dall'inizio delle serie storiche nel 1995. Il Belpaese si posiziona meglio comunque di Francia e Spagna, anche se va peggio di quasi un punto rispetto alla media europea.
L'istituto mette sul tavolo un oceano di liquidità per dare ossigeno all'economia strozzata dallo shock del coronavirus con 7 nuove operazioni chiamate 'Peltro' e con il taglio dei tassi sulle nuove operazioni Tltro3.
Si lavora a soluzioni ponte in attesa che i 27 si accordino sui contenuti del fondo per trovare il giusto equilibrio tra prestiti e sovvenzioni. Scatta l'intesa sul pacchetto da 500 miliardi operativo a giugno.
Lagarde ci ripensa e avalla il 'whatever it takes' di Draghi, mettendo a disposizione - tramite acquisizioni di titoli - una 'montagna' di soldi che verrà utilizzata finché non sarà terminata la crisi sanitaria.