
È già stata ribattezzata una Halloween-Brexit, perché le lancette dell'orologio del divorzio UE-UK sono spostate al 31 ottobre. Altri 6 mesi di nuovo ossigeno a Theresa May per evitare l'uscita traumatica senza accordo.
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È già stata ribattezzata una Halloween-Brexit, perché le lancette dell'orologio del divorzio UE-UK sono spostate al 31 ottobre. Altri 6 mesi di nuovo ossigeno a Theresa May per evitare l'uscita traumatica senza accordo.
Il sistema moda nazionale crescerà solo dell'1,5% nei primi 6 mesi del 2019, mentre si appresta a perdere, da qui a 5 anni, 47.000 addetti per pensionamento, a fronte di 10.000 nuovi ingressi di neodiplomati.
Un traguardo auspicato dai brexiteer, divenuti maggioranza nel gruppo Tory come dimostra la lettera degli oltre 170 deputati in cui si chiede a May che la GB esca dall'UE il 12 aprile "con o senza accordo".
La vicepresidente di Tous esamina per FashionNetwork.com la strategia del marchio spagnolo di gioielli e accessori, caratterizzata da diverse nomine e dall'impegno aziendale per la tradizione e la sostenibilità.
I produttori elvetici di orologi, riuniti questa settimana al salone Baselworld, mantengono gli occhi puntati su Londra e Parigi, due capitali chiave per le vendite di beni di lusso, disturbate da Brexit e gilet gialli.
Se l'accordo di ritiro del Regno Unito dall'UE non verrà ratificato entro il 29 marzo 2019 uno scenario di 'no deal' potrebbe materializzarsi già il prossimo 12 aprile.
Nonostante le incertezze della Brexit, si consolida l'interscambio fra Italia e Regno Unito. Abbigliamento (1,2 miliardi), mobili (849 milioni) e calzature (590 milioni) tra le voci principali dell'export tricolore.
Il gruppo veneto dell’occhialeria aprirà quest’anno due nuove sedi europee, in Finlandia e in Slovenia; dopo un 2018 stabile, a 428 milioni di euro, la società si aspetta un +5% per il wholesale e +4% per il retail.
I voti contrari all'accordo tra Theresa May e l'UE sono stati 391. La premier britannica aveva già subito una pesante sconfitta lo scorso 15 gennaio, quando l'accordo era stato respinto con una maggioranza di 230 voti.
La crisi del retail britannico colpisce anche la catena LK Bennett, in amministrazione controllata dal 7 marzo, che ha annunciato la chiusura di 5 punti vendita e il taglio di 50 di posti di lavoro.