Gianluca Bolelli
6 lug 2016
Zilli annuncia un piano per la salvaguardia dell'impiego e una modifica della propria strategia
Gianluca Bolelli
6 lug 2016
A seguito del forte calo delle vendite (del 40%) registrato da settembre 2014 nei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti, in particolare in Russia, in Kazakistan, in Bielorussia e in Azerbaigian, che ha determinato una diminuzione del suo fatturato del 14% lo scorso anno, a 61,7 milioni di euro, la griffe di lusso Zilli ha annunciato l'adozione di un piano per la salvaguardia dell'impiego che riguarderà 36 posti di lavoro. Interessati dal provvedimento soprattutto i laboratori di Lione, in sovrapproduzione.
L'azienda familiare, il cui azionista di maggioranza è la famiglia Schimel, fa notare in un comunicato la sua vulnerabilità nel dover affrontare un contesto economico degradato, nel quale sta facendo molta fatica a muoversi, essendo una società indipendente.
“I Paesi della CSI, che rappresentano la metà del fatturato della società”, puntualizza Zilli, “hanno subito le conseguenze degli avvenimenti geopolitici che hanno generato un forte cambiamento nei comportamenti d'acquisto degli storici clienti di lingua russa”.
Zilli ricorda anche il calo delle presenze di turisti a Parigi. “Il flagship store di Parigi, che da solo assicura quasi il 20% del fatturato della casa di moda, accusa un calo, dovuto al perdurante calo del turismo di lusso in Francia dopo gli attentati (con presenze inferiori del 50% da novembre 2015). La clientela asiatica, solo per citarne una, sta optando per una rifocalizzazione delle sue destinazioni di shopping verso dei Paesi più sicuri”.
Di fronte a una situazione simile, la società ha annunciato che adotterà delle iniziative per compensare le difficoltà. E così ha firmato lo scorso maggio un contratto per la distribuzione del brand con un nuovo partner su Mosca e tutta la Russia, il gruppo Mercury.
Secondo il partner, ci vorranno almeno tre anni per aprire un numero sufficiente di nuovi punti vendita e ridare dinamismo al marchio su questo territorio.
Anche il Travel Retail è al centro della ridefinizione strategica di Zilli: è stato firmato un contratto per una boutique all'aeroporto di Nizza, che aprirà nell'autunno del 2017. Un'altra location è in attesa di conferma all'aeroporto di Abu Dhabi. L'obiettivo è di riconquistare molti dei clienti internazionali del brand.
Come i suoi concorrenti, Zilli sta anche lavorando a un progetto di e-commerce, che dovrebbe debuttare nel corso del 2017.
A settembre, la Maison presenterà infine il suo nuovo partner francese per la linea di eyewear, per occhiali da vista e da sole. Con un contratto che prevede un riposizionamento completo di questo prodotto Made in France su prezzi più competitivi.
Creata nel 1965, presieduta dal suo fondatore Alain Schimel, Zilli è la prima firma di lusso per uomo ad aver ricevuto l'etichetta “Entreprise du Patrimoine Vivant” (“Azienda del Patrimonio Vivente”, ndr.), nella categoria 'Alta Moda', per il suo lavoro artigianale sulle pelli e le pellicce.
Zilli ha un totale di 340 dipendenti nel mondo, 180 dei quali in Francia (81 nella produzione nei laboratori di Lione), e 100 in Italia. La griffe è presente in 23 nazioni in una rete di 64 negozi, ai quali si aggiungono circa 500 punti vendita multimarca.
Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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