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1 giu 2011
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Xavier Clergerie: “Vogliamo costruire il crocevia della moda mondiale al femminile”

Pubblicato il
1 giu 2011

Xavier Clergerie e Bertrand Foache, cofondatori di WSN (Who’s Next, Première Classe, Atelier Paris sur Mode) sono oggi alla guida della grande maggioranza dei saloni di moda della Porte de Versailles, sin dall'acquisto della Sodes (Prêt-à-Porter Paris) da parte del loro partner in WSN, Comexposium, e la loro acquisizione di una partecipazione azionaria al 50% nel salone della calzatura Mess Around. In effetti, solamente il salone Eclat de Mode, incentrato sui gioielli, non fa parte della loro cerchia, anche se sicuramente esso dipende anche da decisioni prese dai suoi vicini più grandi. E' proprio su queste iniziative, che Xavier Clergerie solleva il velo.

Xavier Clergerie
Xavier Clergerie (Foto: Pixel Formula)

FashionMag: Il raggruppamento dei saloni era inevitabile?

Xavier Clergerie: Non si poteva fare altrimenti. La Francia deve presentare una piattaforma generale di moda. E questo comincia dalle sfilate, che rappresentano la dimensione artistica della moda. C'è un salone come Première Classe, che si è sempre posizionato su una visione molto creativa. Il salone è di alta gamma in materia di creazione, anche se non è necessariamente al livello dei prezzi dei prodotti offerti. Tuttavia, questo mercato creativo funziona perché ci sono altri mercati a fianco. E' tutto un insieme unico. E' importante consolidare la piazza parigina come un luogo commerciale sulla totalità dei mercati della moda.

FashionMag: Come saranno organizzate le strutture Sodes (ndr: che gestisce il salone Prêt-à-Porter Paris e i suoi satelliti) e WSN Développement (Who’s Next e Première Classe, e Atelier Paris sur Mode)?

Xavier Clergerie: L'operazione è nelle nostre mani, di Bertrand e me.

FashionMag: Ma, capitalisticamente, Comexposium è proprietaria al 100% della Sodes

Xavier Clergerie: No. Si può dire in un certo modo che già ci troviamo al 50-50. Come in WSN. La questione che rimane da trattare è l'eventuale fusione giuridica delle due entità. Si tratta di un lavoro di ordine giuridico, che comunque non impedisce di lavorare...

FashionMag: Avete deciso un calendario?

Xavier Clergerie: Niente accadrà veramente prima di gennaio 2012. Sicuramente per i saloni della prima sessione (che riguarda appunto i saloni della Porta di Versailles come Who's next, e Prêt-à-porter Paris, i quali si svolgono in settembre, ndt), che sono piuttosto impegnati. Ma verosimilmente anche per la seconda sessione (quella che si riferisce ai saloni che hanno luogo in ottobre, come Première Classe o Tranoï, che si svolgono alle Tuileries, ndt). Anche se non bisogna escludere delle modifiche.

FashionMag: Quali decisioni avete già preso?

Xavier Clergerie: L’aggiornamento di Dubai è una di queste. Era chiaro che proseguire i nostri sforzi richiedesse molta energia e che noi intendessimo concentrarci su Parigi. Ci siamo anche resi conto che tutti i buyer della regione interessati alla moda e al prodotto vengono a Parigi. Non è comunque un'idea ancora del tutto abbandonata, poiché si è deciso di promuovere uno showroom sul posto per i marchi che intendono insediarsi in questa regione mondiale.
Altra decisione presa: la chiusura di The Train a New York. Non è che l'idea fosse cattiva. Lo è stata la sua applicazione odierna. The Train è stato superato dai suoi concorrenti. Improvvisamente, la manifestazione ha avuto pochi visitatori. Tutto ciò non ha soddisfatto agli espositori. Inoltre, in ultima analisi esso nuoce ai saloni di Parigi.

FashionMag: Proprio a Parigi ecco, immaginate di creare un grande salone o manterrete ciascuna entità ben distinta?

Xavier Clergerie: In primo luogo, stiamo riflettendoci… Ma quello che si può già dire, è che ci sarà una segmentazione appropriata per i diversi mercati, basata su aggregazioni di settori. Però non bisogna obbligatoriamente pensare ad una concentrazione. Si possono anche immaginare dei nuovi approcci, la creazione di nuovi settori in funzione delle tendenze di moda, per esempio. Il nostro obiettivo è quello di presentare una diversità. Sarà pieno di saloni di moda riuniti in un insieme coerente. Ci potrà esser un'offerta riguardante le pellicce, un'altra per il prodotto selezionato, ecc. Tutto ciò sarà scandito dai trend. Quello che cambierà, e veramente perché abbiamo la libertà strategica, è di concepire una Porta di Versailles fatta per i saloni di moda. Si avrà la sensazione di entrare in un luogo unico per il periodo dei saloni di moda. L’entità Porta di Versailles non avrà niente a che vedere con altri grandi saloni come l’Agriculture o Batimat per esempio.

FashionMag: E infatti la denominazione Prêt-à-Porter Paris?

Xavier Clergerie: E' un nome conosciuto nel mondo intero, che ha il suo posto alla Porte de Versailles. Ma, per esempio, anche il Who’s Next ce l'ha. Stiamo agendo su tutto questo e si può lavorare su una sorta di variazione.

FashionMag: Come si esprimerà la dimensione internazionale?

Xavier Clergerie: Questo è un elemento importante, perfino essenziale. I saloni di moda di Parigi devono incarnare il crocevia della moda mondiale nel prêt-à-porter femminile. Per ottenere questo, intendiamo lavorare con diversi Paesi, sollecitarli, far venire degli espositori da questi Paesi. Ci sarà una nazione ospite d'onore, perché non l'India o il Brasile...?

Xavier Clergerie
Sessione di Première Classe di inizio 2011 (Foto: Pixel Formula)

FashionMag: Non avete timore di disperdere l'offerta?

Xavier Clergerie: Ogni nazione ha una sua storia di moda. Alcune sono o sono state dei luoghi di sourcing, con dei subappaltatori, poi sono diventate dei luoghi di consumo. Domani, i Paesi di cui parliamo possederanno dei brand. Bisogna che essi decidano di esporre per tutto il mondo qui a Parigi.

FashionMag: Per la seconda sessione, cosa prevedete?

Xavier Clergerie: E' evidente che all'interno della nostra struttura non ci saranno due saloni di abbigliamento concorrenti. Ma ci dovete dare tempo…

FashionMag: Domanda di rito ad un organizzatore di fiera a Parigi: Rimanete a settembre o passate a luglio?

Xavier Clergerie: Si può immaginare nel mese di luglio. E' il mese buono per i buyer di tutto il mondo. E' molto più facile decidere oggi, visto che noi siamo il solo centro decisionale.

FashionMag: E il salone di fast fashion che state allestendo con Eurovet, Sixty Days, in tutto questo? Vi interessa ancora?

Xavier Clergerie: Qui, una volta tanto, non siamo soli, perché siamo partner di Eurovet (risata...). Si tratta di un concept che ha un suo spazio e che corrisponde veramente ai bisogni dei compratori, soprattutto francesi. Una boutique oggi ha ben il 30% del suo assortimento a breve termine. E abbiamo visto al Who’s Next la crescita della presenza di marchi di fast fashion. Per non confondere le carte, bisognava dare loro un concept proprio. Dovremmo raggiungere la quarantina di espositori sulla sessione di settembre. Anticipo la sua domanda… Mi dirà che questo non è molto, ma un brand non lascia facilmente il Who’s Next, lo sa. E' un buon salone (ride)!

FashionMag: E l'uomo in tutto ciò?

Xavier Clergerie: Vogliamo costruire la piattaforma internazionale della moda femminile. Per l'uomo c'è già un buon salone, il Pitti Uomo. In compenso (e noi lo sviluppiamo molto bene col Who’s Next il quale ha oggi 300 marchi su questo settore), c'è spazio per un settore uomo di qualità, che attiri dei nuovi dettaglianti e forse convincerà i più tradizionalisti a muoversi. Ciò che è interessante rilevare, è che sono i marchi femminili che si lanciano nel settore maschile che fanno muovere questo mercato. Forse i venditori al dettaglio femminili procederanno a seguire…

Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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