Ansa
4 ott 2012
Vuitton sfila al Louvre in pompa magna
Ansa
4 ott 2012
Quattro lunghe scale mobili, perfettamente funzionanti, fanno scendere le modelle sussiegose e cotonate come delle signore anni 60, in abiti lineari tutti a scacchi grandi o piccoli, sulla passerella a motivo 'damier' bianco e giallo: siamo nel grande padiglione, eretto dalla maison Louis Vuitton nel Carré du Louvre, il maestoso cortile del palazzo più famoso di Francia. La griffe ammiraglia del gruppo Lvmh per i suoi allestimenti non bada a spese, in una sfida indiretta con Chanel. E se lì ieri si erano viste pale eoliche a grandezza naturale, qui non siamo certo da meno.

Forse stavolta la sfilata non sarà costata come quella della stagione scorsa, quando in passerella arrivò perfino un vecchio treno (si parlò di 8 milioni di euro per la scenografia e il resto) ma certo si tratta di un bell'impegno, economico e creativo, realizzato in collaborazione con Daniel Buren. Del resto LV se lo merita, e anche il direttore creativo Marc Jacobs. Dunque anche oggi, ultimo giorno della fashion week parigina, bella l'idea e bella la sfilata, perfettamente sceneggiata nel mood Sixties. Il padiglione è a scacchi bianchi e marroni (il motivo damier è quello più antico della casa di pelletteria, perfino precedente alla tela monogram) e tutta la sfilata riprende il tema.

Giacchine a sacchetto molto appetibili completano le gonne diritte e corte o lunghe e altrettanto sottili. La scacchiera accosta il bianco di volta in volta con il beige, il marrone, il grigio, il giallo e il nero. Le modelle procedono in coppia e sembrano gemelle: quella con la giacca bianca ha la gonna lunga nera e viceversa. Per la sera gli scacchi diventano scintillanti di paillettes, qua e là c'é un fiore astratto, un ricamo realizzato con la tecnica dei tappeti.

Ai piedi una scarpina a punta con garbato tacco 6 centimetri. In mano le nuove borse, ma nuove davvero: molto squadrate, con chiusure a cartella, in un motivo intrecciato che crea una scacchiera bianca ton sur ton. La sfilata è dedicata a Yves Carcelle, pdg di Vuitton, che sta per andare in pensione. C'é anche Bernard Arnault in prima fila, naturalmente: è solo, pare si sia ormai separato dalla bella e giovane moglie pianista, Helene. Si sussurra che l'uomo più ricco di Francia abbia una storia con una famosa giornalista di moda.
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