Reuters
17 set 2013
Vuitton: la nuova offerta di borse di pelle è un successo
Reuters
17 set 2013
I nuovi modelli "Capucines" in pelle di Louis Vuitton (brand del gruppo LVMH) si vendono come il pane, a sentire i negozianti, lasciando presagire che il primo marchio mondiale del lusso possa ritornare a un'epoca di grandi fasti.
Gli sforzi di Louis Vuitton per potenziare la sua offerta di borse in pelle a più di 3.000 euro - come ha già fatto Gucci (gruppo Kering) – cominciano a portare frutti.
Le boutique Vuitton di Parigi, Milano e Londra hanno esaurito le scorte di "Capucines" dopo il lancio di giugno, con lunghe liste d'attesa, hanno dichiarato all'agenzia Reuters alcuni venditori di questi negozi.
La "Capucines" è sei volte più costosa della borsa rivestita in tela con il monogramma (venduta a 600 euro), grazie alla quale il brand si è costruito la propria reputazione e la propria redditività.
Bernard Arnault, PDG di LVMH, aveva detto a gennaio che Louis Vuitton avrebbe allargato la propria offerta di borse in tela, che conta per i due terzi sulle vendite di borse del gruppo e il cui margine lordo raggiunge il 90%.
Nei negozi le consegne si fanno col contagocce e le liste d'attesa si allungano, similmente a ciò che accade per Hermès e le sue celebri borse della serie “Birkin”, il cui prezzo oscilla fra i 7.000 e i 30.000 euro. LVMH e Louis Vuitton non hanno voluto rilasciare alcun commento al riguardo.
"Io penso che sia un buonissimo segno, che le “Capucines” abbiano una lista d'attesa", nota Luca Solca, analista di Exane BNP Paribas. "Louis Vuitton doveva lavorare sulla sua immagine di esclusività e creare dei prodotti per i quali la domanda fosse elevata e i volumi ridotti; tutto questo aiuta", aggiunge.
Il titolo azionario di LVMH ha ottenuto una performance inferiore a quella dei suoi concorrenti dal 1° gennaio a oggi, in parte a causa delle inquietudini legate alla minore attrattiva esercitata dal marchio, accusato da alcuni di essere troppo visibile o addirittura sovraesposto.
Il titolo del gruppo francese è cresciuto del 2% dall'inizio dell'anno, mentre Richemont (Cartier, Van Cleef) è cresciuto del 28% e Kering è migliorato del 23% sullo stesso periodo.
Louis Vuitton, che genera più della metà dell'utile operativo del gruppo LVMH, ha visto rallentare le proprie vendite a un aumento del 5%-6% quest'anno, dopo varie annate caratterizzate da aumenti in doppia cifra, trascinati in parte dal gran numero di aperture di negozi.
Il marchio ha realizzato vendite per circa 7 miliardi di euro, secondo gli analisti, il doppio di quelle di Gucci.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: Reuters
© Thomson Reuters 2024 All rights reserved.