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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 nov 2016
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Vente-privée: il fatturato dovrebbe raggiungere i 3 miliardi di euro nel 2016

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 nov 2016

Vente-privée dovrebbe veder crescere il fatturato del 50%, a 3 miliardi di euro, nel 2016, grazie alle acquisizioni perfezionate in Europa, e realizzare una crescita del 20% sul mercato interno, ha dichiarato all'agenzia Reuters il suo Presidente e Direttore Generale Jacques-Antoine Granjon.

La sede di Vente-privée a Saint-Denis - Luca Nicolao/Vente-privee.com


Dopo la battuta d'arresto registrata negli Stati Uniti due anni fa, il leader francese dello smaltimento di stock online ha cambiato strategia ponendo l'attenzione sulla crescita all'estero e concentrando i propri sforzi sull'Europa, dove ha concretizzato numerose acquisizioni e dove ha appena acquisito una quota di maggioranza del sito polacco zlotewyprzedaze.pl (il che ha fatto seguito all'acquisto della maggioranza dello svizzero e-boutic.ch e del danese Designers & Friends). Inoltre, quest'anno ha acquistato la totalità del sito spagnolo Privalia, presente in Spagna, in Italia, in Brasile e in Messico e le cui vendite superano i 500 milioni di euro.
 
Nel 2015, le vendite del gruppo sono arrivate a 2 miliardi di euro e la crescita organica ha raggiunto il 13%. La Francia pesava ancora per il 60% sul giro d'affari.

“Nel 2017, dovremmo ancora avere una crescita interna in doppia cifra”, ha indicato Jacques-Antoine Granjon a margine di una conferenza sul lusso organizzata a Parigi dal magazine Vogue. Le acquisizioni hanno riguardato aziende “redditizie, leader nei loro Paesi e che costituiscono dei potentissimi motore di crescita”, ha aggiunto, stimando come necessario l'avere “delle posizioni molto forti e redditizie” per continuare ad esistere a lungo termine nella distribuzione online”.
 
I prodotti sono venduti sul sito per un certo periodo, con uno sconto medio del 65%.
 
Concorrenza per gli stock
 
Di fronte alla concorrenza di Amazon, che investe pesantemente nella moda, di Showroomprivé e degli “outlet”, per questi negozi che propongono gli invenduti a prezzi bloccati l'acquisizione delle rimanenze di magazzino è una questione fondamentale. Più sono difficili da comprare, e più i prezzi su questi siti salgono.
 
“La potenza del nostro media ci consente di garantire ai brand allo stesso tempo ulteriore notorietà e nuovi consumatori”, sostiene Jacques-Antoine Granjon.
 
Secondo l'imprenditore francese, in media la metà dei clienti che hanno comprato un prodotto di un determinato brand si reca in una boutique del marchio nel mese seguente. L’importante trattamento dei dati che il sito può raccogliere costituisce anche un insieme di informazioni preziose per i brand.
Il gruppo francese, ora presente in 14 Paesi, principalmente europei, dispone di circa 50 milioni di membri e 4,5 milioni di visitatori unici all'anno.
 
Per ridurre la sua dipendenza dai marchi di moda e dai loro destoccaggi sempre fluttuanti, Vente-privée si è diversificata nei viaggi, nei vini e nel servizio di biglietteria per spettacoli. L'azienda si è anche lanciata nella gestione di teatri con l'acquisto del Théâtre de Paris, della Michodière e dei Bouffes Parisiens.
 
Per condurre a buon fine la propria strategia di crescita estera, Jacques-Antoine Granjon ha rinnovato il comitato esecutivo di Vente-privée sostituendo un anno fa il suo direttore generale con Charles-Hubert de Chaudenay, ex Investment Banker di Crédit Agricole e già membro del Consiglio d'Amministrazione del gruppo.
 
Alla domanda se la società un giorno potrebbe pensare ad un ingresso in Borsa, il PDG ha dichiarato che un'opzione simile “non è assolutamente d'attualità, anche se naturalmente non si può prevedere il futuro”.
 
Il capitale dell'azienda è posseduto dal PDG e dai suoi soci, il fondo d'investimento statunitense Summit Partners dal 2007 e il fondo mediorientale Qatar Holding dal 2013.
 
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: Reuters
 

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