22 gen 2018
Unique Children Wear punta a crescere in Asia e pensa all’e-commerce
22 gen 2018
UCW (Unique Children Wear), azienda licenziataria delle linee bambino di note case di moda come Patrizia Pepe, Dirk Bikkembergs, Marcelo Burlon e Stella Jean, ha chiuso un anno all’insegna della stabilità in un mercato complesso come quello del kidswear. Incontrato al salone fiorentino Pitti Bimbo 86, svoltosi dal 18 al 20 gennaio in Fortezza da Basso, l’Amministratore delegato Francesco Pizzuti ha svelato a FashionNetwork.com gli obiettivi futuri del gruppo, che punta a crescere in Asia e pensa al lancio di un sito e-commerce diretto.
“L’esercizio 2017 si è chiuso in linea con lo scorso anno, a 10,5 milioni di euro”, ha spiegato l'AD. “Abbiamo a che fare con un mercato molto competitivo e volatile: tra i marchi in gestione, alcuni hanno confermato i risultati del 2016, altri invece sono cresciuti un po' meno, anche a causa di nostre scelte commerciali; infine ci sono i nuovi inserimenti, come Stella Jean, che stanno reagendo molto bene. Nel complesso, nel segmento kidswear si fa fatica a crescere, anche se fortunatamente non abbiamo un azionariato a cui rispondere e i nostri progetti sono maggiormente orientati sul lungo-medio periodo. Entro il 2020 ci siamo posti l’obiettivo di arrivare a 15 milioni di euro di ricavi”.
Nata nel 2010 dalla joint venture tra Tessilform SpA, proprietaria del marchio Patrizia Pepe, e Zeis Excelsa SpA, azienda di calzature un tempo proprietaria di Dirk Bikkembergs e di cui ora detiene una quota del 24,5%, Unique Children Wear detiene oggi 4 licenze. Ha iniziato producendo e distribuendo le linee bambino di Patrizia Pepe e Dirk Bikkembergs; a queste si sono poi aggiunte quelle di Marcelo Burlon e, per ultima, di Stella Jean.
All’interno del portafoglio marchi di UCW, le vendite dei prodotti a marchio Patrizia Pepe Junior Girls’ ammontano a 4 milioni di euro, 3 milioni sono generate dalla linea Bikkembergs, mentre il resto è suddiviso equamente tra le new entry.
Il gruppo vanta una significativa vocazione estera, con il 50% delle vendite realizzate al di fuori dei confini nazionali, “soprattutto in Russia”, ha precisato Pizzuti, “dove si riscontra un risveglio dopo qualche anno difficile, e in Turchia, dove abbiamo un cliente importante che gestisce una rete di 80 negozi. Tra i mercati in cui puntiamo a rafforzare la nostra presenza ci sono il Medio Oriente e, soprattutto la Cina: contiamo già numerosi clienti cinesi, ma stiamo sondando il terreno per trovare un partner col quale avviare una distribuzione locale. Fino a poco tempo fa, nel grande paese asiatico le strade erano sbarrate per il segmento bambino, perché la borghesia era concentrata esclusivamente sulle proposte da adulto. Adesso, con l’abolizione della legge sul figlio unico la partita è tutta da giocare”.
UCW, che conta due outlet ad Agira (EN) e Rodengo (BS), vanta una distribuzione prevalentemente wholesale in 500 negozi multimarca, di cui il 70% italiani. “Non ci sono in cantiere aperture di monomarca, d’altro canto i tempi sono maturi per il lancio di un sito di e-commerce diretto Unique, dal momento che ad oggi siamo presenti solo nei siti delle rispettive case madri dei brand”, ha concluso Pizzuti.
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