Identità, libertà ed eleganza sono i temi centrali di Umit Benan, che ha ricordato domenica 19 gennaio, nel suo primo défilé parigino, come la forma possa trovare un alleato decisivo nel tema di fondo. La sua collezione dagli accenti vintage e politici, presentata da un casting esclusivamente nero e meticcio, voleva essere un omaggio allo sportivo afro-americano Jackie Robinson, conosciuto per essere stato il primo atleta nero ad entrare nella lega nazionale di baseball alla fine degli anni 40. In seguito, l’uomo si è dedicato alla lotta per i diritti civili negli Stati Uniti.

La scenografia costituiva un riferimento diretto al baseball, e il pubblico era posizionato su un lato dello stadio di baseball ricostruito nella sala Melpomène dell’École des Beaux-Arts. Una griglia separava gli spettatori dalla passerella ricoperta di terra battuta.

La collezione ha esibito i suoi accenti vintage con orgoglio ed è stata ricca di cappotti oversize e pantaloni stretti a vita alta. La gamma di colori dello stilista in questa stagione (blu, marrone, beige con tocchi di bordeaux, arancione e rosso) si esprime con uno "styling" epurato, punteggiato di riferimenti allo sportswear americano, e di accessori rétro: cravatte, cappelli fedora e maglioni dolcevita, indossati sotto le camicie, ma anche giubbotti in peluche, giacche di lana e parka in cuoio. La parte finale della sfilata si è svolta sotto gli applausi del pubblico, mentre lo stilista esibiva uno striscione con su scritto "Say No To Racism", e incoraggiava i suoi modelli a raggiungere il dietro le quinte correndo.

Umit Benan si è fatto notare prima in Italia vincendo il concorso 'Who's On Next' nel 2009 con la sua linea uomo, che fa sfilare durante le fashion week di Milano, dove ha ancora sede il suo studio. Poi, Trussardi gli ha affidato la direzione artistica negli anni fra il 2011 e il 2013. La sua partenza per Parigi dovrebbe preannunciare vari cambiamenti futuri per Umit Benan, che in questa stagione lascia lo showroom collettivo Tomorrow per gestire le proprie vendite dirette dal proprio showroom temporaneo, in rue de Bretagne nell'Haut Marais.

Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)