True Religion: via libera al piano di ristrutturazione
Lo scorso luglio, il marchio californiano di jeans True Religion aveva presentato istanza di fallimento e ha reso noto di aver accumulato debiti per 500 milioni di dollari (426 milioni di euro). Il tribunale commerciale locale ha appena approvato il suo piano di ristrutturazione.
Quando True Religion è stato posto sotto la protezione del capitolo 11 della legge americana sui fallimenti nel mese di luglio, è stato solo l’ultimo di un fitto elenco di marchi e dettaglianti del settore del denim indeboliti da un contesto economico fattosi molto complicato, come Rue21 e Aeropostale, anch’essi costretti a chiudere negozi e a portare i libri in tribunale.
"Stiamo facendo un passo importante per ridurre il nostro debito, dare nuovo dinamismo al marchio True Religion e rimettere l’azienda su un percorso di crescita e di successo”, aveva precisato John Ermatinger, CEO di True Religion, in un comunicato stampa.
Solamente tre mesi dopo, il giudice Christopher Sontchi ha approvato il piano di ristrutturazione presentato dalla società. Il progetto proposto ridurrebbe il debito di circa il 70%, sul totale dei circa 500 milini di dollari. In cambio della riduzione del debito, i creditori controlleranno gran parte dell'azienda.
Il marchio di jeans True Religion sarà anche costretto a chiudere un buon numero dei suoi negozi meno performanti. Oggi ne possiede 128, tra i quali il flagship di Manhattan Beach, in California. Oltre che tramite i suoi monomarca indipendenti, True Religion distribuisce i propri prodotti in catene americane di grandi magazzini come Nordstrom, Bloomingdale's e Saks Fifth Avenue.
Il marchio è stato creato nel 2002 da Jeffrey Lubell e Kym Gold, e ha avuto il suo momento di gloria a metà degli anni Zero del 2000, grazie ai suoi capi in denim ricamati e stampati.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.