21 ago 2013
Tombolini accelera all’estero puntando su un Made in Italy high-tech
21 ago 2013
Focalizzato su tradizione ed innovazione Tombolini non conosce la crisi. Il marchio di abbigliamento prevalentemente maschile di fascia alta fondato da Eugenio Tombolini nel 1964 a Urbisaglia, piccolo comune nel maceratese, porta avanti il piano di sviluppo all’estero puntando sempre più sulla ricerca del prodotto. In particolare con la nuova linea di abiti e giacche ultraleggeri «Zero Gravity».

Questa collezione avviata da tre stagioni è stata ulteriormente ampliata e si presenta oggi come uno dei punti di forza dell’offerta di Tombolini. Propone in particolare abiti da uomo e da donna, realizzati con lane e sete purissime nonché lini e cotoni, che grazie ad una nuova tecnica pesano solo 300 grammi. “Puntiamo su una continua innovazione che valorizzi il nostro know-how tradizionale con una produzione al 100% Made in Italy, offrendo nel contempo un grande rapporto qualità/prezzo. Siamo semplici e concreti. Quando i clienti ci chiamano sappiamo rispondere con velocità”, sottolinea Fiorella Tombolini, presidente e amministratore unico del marchio.
Sei anni fa l’azienda, che produceva in licenza altri marchi quali Thierry Mugler, ha deciso di concentrarsi sui propri brand Tombolini, Urbis, Hilton e la griffe tedesca Regent acquisita nel 2001, riposizionando il prodotto verso l’alto. Questa strategia si è intensificata con l’apertura nel 2011 della prima importante boutique monomarca, Corso Matteotti a Milano.
Oggi l’azienda conta 25 boutique, 3 delle quali in Italia e 10 in Cina. Dopo l’apertura lo scorso giugno di un punto vendita a Chisinau, in Moldavia, è prevista una nuova inaugurazione, a settembre, a Bergamo. Seguiranno le aperture di Praga e Wroclaw in Polonia, mentre a Parigi Tombolini ha chiuso il negozio di rue Étienne Marcel per spostarsi nel quartiere più prestigioso dei Campi Elisi. “Stiamo valutando tra due locali, uno in avenue George V e l’altro in rue Marbeuf. Vogliamo che la boutique di Parigi rappresenti il concept store di Tombolini. La rue Étienne Marcel non era più adeguata per il nostro prodotto e la nostra immagine”, spiega Fiorella Tombolini, che ha assunto le redini dell'azienda dopo la prematura scomparsa del padre, Eugenio Tombolini, nel 1987.
Nel 2012, l’azienda ha realizzato un fatturato di 28 milioni di euro al 70% all’estero, e prevede di chiudere il 2013 con ricavi pari a 35 milioni di euro. “Siamo distribuiti attraverso circa 500 clienti multimarca. In particolare in Europa, Canada, Stati Uniti, Cina, Giappone e Corea. In futuro vogliamo crescere in Turchia, India, Messico e Medio Oriente”, conclude Fiorella Tombolini. Nei programmi della società, che festeggerà mezzo secolo nel 2014, c’è inoltre lo sviluppo dell’area donna che pesa ora per il 5% circa sul totale delle vendite.
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