Tom Ford: quando il falso è più rilevante del reale
Proprio quando i soliti pessimisti sempre negativi hanno cominciato a bofonchiare che Tom Ford stesse ormai andando alla deriva verso la proposta di una moda irrilevante, lo stilista americano ha prodotto la sua migliore collezione di abbigliamento femminile di questo decennio.

Una collezione che è sembrata migliore anche perché è parso riflettesse il nuovo contesto ambientale in cui vive Tom Ford, che ora risiede a Los Angeles. Nato in Texas, Ford è riuscito a lavorare e vivere nelle quattro grandi capitali della moda: Londra, Milano, New York e Parigi. Ora sta illuminando con le sue scintille creative la capitale mondiale del cinema e delle celebrità del pianeta, L.A. E questa collezione è stata addirittura la sua migliore.
Ford, che di recente è diventato vegano, ha avuto una grande idea questa stagione: la falsa pelliccia. E il risultato è stato meraviglioso. Solitamente un outfit con una pelliccia finta è piuttosto patetico se visto su una passerella. La lucentezza del pelo, il suo profumo, i suoi riflessi, il modo in cui si muove non sembrano mai abbastanza veri. Ma mescolando e abbinando mosaici di ghepardo rosa, visone antracite, montone nero e lince dorata, Ford ha creato una grande nuova estetica della pelliccia finta. Tutti i tessuti erano animal-friendly – che si trattasse di audaci giubbotti, leggings impertinenti o redingote divine. Aggiungete dei top con paillette che recavano la scritta leggendaria 'Tom Ford of Beverly Hills' o una serie di tute nere deliziosamente tagliate e avrete come risultato un’originale ed incisiva affermazione di stile.
Messa in scena con sullo sfondo una colonna sonora high-tempo che mescolava soul e funk classici in un arredo ben elaborato composto di ampie gradinate color blu di Prussia dentro l’Uptown Armory su Park Avenue, la sfilata ideata da Ford ha rappresentato uno spettacolo suggestivo e impressionante. Il designer può permettersi di pagare questo genere di set così elaborati, visto il suo enorme successo negli accessori. Solo l’anno scorso, Ford ha venduto quasi due milioni di paia di occhiali da vista e da sole – commercializzati in circa 14.000 punti vendita. Non c'è da stupirsi, quindi, che due sere prima ogni singolo modello del suo défilé di menswear (nello stile di un revival del playboy alla Gunter Sachs) indossasse un paio di occhiali da sole.

Alcune cose non cambiano: come il frizzante abitino nero e la barba dello stilista. Con quest’ultima Tom Ford è venuto a salutare il pubblico in mezzo a un caloroso applauso scatenato da Julianne Moore e Zayn Malik. Il backstage invece era un casino immondo: faceva desiderare ardentemente a un qualsiasi uomo adulto di poter tornare il prima possibile ai post-show organizzati in modo estremamente professionale da Gucci negli anni del suo massimo splendore. D’altro canto, sembrava abbastanza calmo rispetto all’atmosfera che si respirava a Washington, dove il governo statunitense non è riuscito a garantire per alcune ore l’operatività degli uffici pubblici andando in shutdown (poi rientrato) due ore dopo la fine della sfilata di Ford. E poi dicono che la moda sia per gli isterici? Guardate piuttosto cosa succede alla Casa Bianca.
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