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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
6 feb 2017
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Tiffany: il CEO Frédéric Cumenal lascia il gruppo

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
6 feb 2017

Il CEO del gioielliere statunitense Tiffany, il francese Frédéric Cumenal, lascia il gruppo di prodotti di lusso, meno di due anni dopo esserne diventato l'amministratore delegato, ha indicato la società americana in un comunicato ufficiale.

Frédéric Cumenal - DR


Il gioielliere, che ha detto di aver iniziato la ricerca di un successore, ha ribadito di aver mantenuto le sue proiezioni di ricavi e utili per l'insieme dell'anno; previsioni che ha abbassato per ben due volte negli ultimi mesi.
Recentemente il gruppo ha sofferto dell'aumento del valore del dollaro, del calo del turismo di lusso e della diminuzione delle presenze di clienti nel suo negozio di New York della 5th Avenue, le cui vendite sono state influenzate in negativo dalla vicinanza della Trump Tower dopo l'elezione del nuovo presidente americano. Il brand annuncerà i suoi risultati l 17 marzo.

La partenza di Frédéric Cumenal, ex dirigente di LVMH ed ex PDG di Moët et Chandon, è “immediata”. Nell'attesa di un nuovo dirigente, il manager francese viene sostituito dall'ex boss di Tiffany e presidente del Consiglio d'Amministrazione, Michael Kowalski.

“Sono orgoglioso di quello che ho realizzato in Tiffany e vorrei ringraziare il team di gestione ed i nostri dipendenti talentuosi di tutto il mondo con i quali ho avuto il piacere di lavorare”, ha dichiarato Frédéric Cumenal nel comunicato.

Secondo Michael Kowalski: “In questo periodo di sfide continue per il mercato del lusso globale, Frédéric ha potenziato il team gestionale e ha preso misure importanti per posizionare Tiffany verso un successo a lungo termine”.

Nel gruppo statunitense è anche appena arrivato un nuovo direttore artistico, Reed Krakoff, che è stato soprattutto il direttore creativo del pellettiere di lusso Coach, dopo aver lavorato per Ralph Lauren.

Michael Kowalski ha aggiunto che Tiffany rimane impegnato “sulla sua strategia rivolta al core business”, ma ha riconosciuto che il CdA “è rimasto deluso dai recenti risultati finanziari del brand”. "Il Consiglio ritiene che l'accelerazione della realizzazione delle strategie [di Tiffany] sia necessaria per migliorare le prestazioni del marchio nel mercato globale del lusso”.

Tiffany, fondato nel 1837, gestisce oltre 300 negozi nel mondo, 125 dei quali in America, 81 in Asia-Pacifico, 56 in Giappone e 39 in Europa.

Due settimane fa, il marchio di gioielli aveva avvertito che avrebbe tagliato dei posti di lavoro, senza precisarne la quantità, e ha avvertito che l'utile rettificato per azione per il suo anno fiscale 2015-16 dovrebbe risultare inferiore del 10% ai 4,20 dollari registrati al termine dell'esercizio 2014-15.

Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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