The North Face e Columbia accusati di violazione di brevetto da Cocona Natural Technologies

Di

Obi Anyanwu

Versione italiana di
Gianluca Bolelli

Pubblicato il
16 mag 2017

Columbia Sportswear e The North Face sono accusati di violazione di brevetto da parte di Cocona Natural Technologies. Quest'ultima ha infatti intentato una causa contro i due marchi riguardante la commercializzazione di prodotti che incorporano delle particelle attive, che utilizzerebbero la sua tecnologia brevettata "37.5".

Il brevetto, depositato da Cocona nel 2015, permette di fabbricare una membrana rafforzata da particelle attive, in cui lo strato interno di un tessuto “hardshell” viene sostituito con un tessuto stampato funzionale. Questa tecnologia è utilizzata nel settore dell’abbigliamento outdoor, dove in un tessuto di 2 strati e mezzo il terzo strato è sostituito da uno strato stampato. La tecnologia brevettata da Cocona sostituisce questo tradizionale strato stampato con un tessuto funzionale stampato.
 
“Cocona intende soprattutto stabilire rapporti commerciali reciprocamente vantaggiosi con partner interessati alla nostra tecnologia esclusiva, che può essere utilizzata per una vasta gamma di applicazioni. Tuttavia, quando un’azienda utilizza senza permesso la nostra tecnologia brevettata, Cocona non ha altra scelta che portare questo caso davanti al tribunale”, ha precisato Jeff Bowman, il CEO di Cocona. 

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Cocona ha lavorato in precedenza con The North Face per lo sviluppo di tessuti ad alte prestazioni contenenti particelle attive. L’azienda di tecnologie per l’abbigliamento aveva trasferito la proprietà del nome FlashDry a The North Face quesndo quest’ultimo era ancora uno dei suoi clienti. Carhartt, First Lite, Trek, Mavic, Ride, Sun Mountain e Rip Curl sono alcune delle aziende che utilizzano legalmente la tecnologia di stampati funzionali di Cocona.
 
Secondo Jeff Bowman, “come azienda tecnologica che ha depositato decine di brevetti, dobbiamo fermamente difendere la nostra proprietà intellettuale contro tutte quelle aziende che intendono sfruttare senza permesso le tecnologie brevettate di Cocona”.
 
Versione italiana di Gianluca Bolelli