5 ott 2012
Texmed chiude a Tunisi con 250 espositori
5 ott 2012
Ha Chiuso i battenti a Tunisi, Texmed, la 13a edizione del salone di abbigliamento, accessori e tessuti, iniziata il 3 ottobre, a cui partecipano anche molte aziende italiane: 250 espositori della rassegna, provenienti da Italia, Tunisia, Francia, Portogallo, Spagna,Egitto e Turchia. Presenti vari settori della moda, dal prêt-à-porter alla maglieria, intimo, mare, jeans, casual e sportwear, calzature, tessuti e accessori.
Il tessile, negli anni scorsi, e' stato per la Tunisia una delle ''stampelle'' piu' solide dell'economia, grazie alle doppia opportunita' data dal basso costo del lavoro e dagli incentivi che hanno spianato l'arrivo di investitori stranieri, cosi' come delle tecnologie che essi hanno portato. Ma la crisi generale ha toccato anche questo comporto, come fanno registrare le vendite che, sebbene sempre consistenti, non hanno mostrato quest'anno quell'incremento che era nelle speranze di tutti.
A ben guardare i padiglioniin fiera, la qualita' dell'offerta appare di alto livello, ma gli aspetti negativi della situazione sono ''dietro'', stanno nella difficile condizione della Tunisia di oggi, alla disperata ricerca di rilanciare la propria immagine, che all'estero non e' certo rassicurante. ''I nostri committenti stranieri - dice Hamid, che ha una piccola azienza a Kairouan - continuano a tenerci in grande considerazione, ma hanno di fatto diradato le loro visite, perche', leggendo quel che e' accaduto, hanno parua a venire, e ce lo dicono chiaramente''.
La situazione della sicurezza resta delicata, nonostante il fatto che, a difesa della Tunisia, siano scesi in campo tutti, dal presidente della repubblica, Moncef Marzouki, al premier, Hamadi Djebali, pronti, in ogni sede, a dire che il Paese e' sicuro. Ma le commesse quando arrivano non sono pari alle aspettative e questo, nel medio e lungo periodo, lascia aperto il timore che i buyuer si rivolgano altrove, spazzando, per paura, anni ed anni di collaborazione proficua, che si e' tradotta in una forza lavoro che ammonta a decine di migliaia di unita' e che s'e' sempre distinta per bravura e disponibilita'.
Il ''nemico'' e' alle porte e il suo nome e' Marocco, Paese che, con la sua aggressivita' in economia, sta progressivamente erodendo le certezze della Tunisia che non riesce a reggerne la competitivita', che ha la forza delle incentivazioni che il Regno propone e, insieme, il progressivo sgretolamento della sua immagine in termini di sicurezza. Ma la situazione lascia aperta una possibilita', che agli investitori e ai compratori occidentali (italiane e francesi, innanzitutto) si sostituiscano altri, come i turchi che, lentamente, partendo dalla politica, stanno mostrando un enorme interesse per la Tunisia.
Fonti: Ansa/FashionMag.com
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