Tally Weijl acquista 69 negozi di Mim e quadruplica il suo network
Con decisione del Tribunale commerciale di Bobigny, comunicata lo scorso 28 marzo, l’azienda svizzera di moda femminile Tally Weijl ha comprato 69 dei 270 negozi dell’insegna francese Mim, in amministrazione controllata dal novembre del 2016. Un’operazione che permette al marchio elvetico di quadruplicare la dimensione del suo network di negozi in Francia, che oggi può contare solamente su 16 unità.

“Acquistando queste boutique Mim, Tally Weijl fa un bel colpo e coglie l'opportunità unica di rafforzare in modo significativo la sua presenza in Francia”, si rallegra Beat Grüring, il Presidente e Direttore Generale della società lanciata nel 1984. I negozi acquistati saranno progressivamente trasformati con il concept Tally Weijl a partire da aprile.
Il dirigente ha sottolineato le somiglianze che secondo lui esistono tra i clienti dei due marchi. Tally Weijl trarrebbe “vantaggio dal fatto che il profilo-tipo della cliente storica di Mim sia, in termini di età, di budget e di gusto per la moda, sostanzialmente simile a quello della cliente di Tally Weijl”, precisa la catena di fast fashion con sede a Basilea.
“Queste boutique possiedono per noi un interesse evidente, perché noi siamo convinti che le clienti storiche di Mim si ritroveranno perfettamente nella nostra offerta e diventeranno delle clienti Tally Weijl”, aggiunge Beat Güring.
Il brand si presenta come “marchio di moda con un tocco d’impertinenza, rivolto alle giovani donne sicure di sé, e punta in partcicolare alla fascia di età 15-25 anni. La consumatrice-tipo di Mim, secondo molti dipendenti della catena divetata di proprietà di un gruppo di Hong Kong nel 2014, si troverebbe più nella fascia d’età dei 18-40 anni.

Da un punto di vista geografico, i punti vendita Mim acquistati sono situati in maggioranza nella parte Est della Francia, anche se altri indirizzi sono distribuiti in tutto il Paese. Diventeranno così ad insegna Tally Weijl le boutique Mim di Albertville, Annemasse, Chambéry, Beaune, Charleville-Mézières, Besançon, Vesoul, Béziers, Poitiers, Saint-Lô, Bordeaux, Marsiglia, Gap, Rodez e Saint-Nazaire. Nell’Ile-de-France, il marchio svizzero acquisterà una sola unità, il negozio di Vigneux-sur-Seine. L’azienda precisa poi che manterrà i 279 dipendenti di questi negozi.
Eppure, questa vivace accelerazione in Francia contrasta con le recenti decisioni prese dalla catena svizzera. Nell’estate del 2016, la società aveva deciso di rimpatriare a Basilea una parte delle sue attività francesi, in particolare lo studio creativo situato nella capitale francese. “Quindici persone sono state licenziate, e altre hanno dato spontaneamente le dimissioni, mentre venticinque collaboratrici dovrebbero lasciare Parigi per occupare un posto nella città renana”, specificava La Tribune de Genève lo scorso settembre.
Fondato da Tally Elfassi-Weijl, che supervisiona il team creativo da più di 30 anni, il marchio impiega oltre 3.400 persone e controlla 900 negozi (fra diretti e franchising) distribuiti in circa 40 nazioni. Sempre secondo il quotidiano elvetico, il fatturato complessivo della società ha accusato una diminuzione di oltre l’11% in tre anni, arrivando a 399 milioni di franchi svizzeri nel 2015 (pari a circa 372 milioni di euro).
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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