AFP
27 nov 2014
Tag Heuer potrebbe chiudere il negozio di Saint-Germain-des-Prés
AFP
27 nov 2014
Il marchio di orologi Tag Heuer (gruppo LVMH), che ha recentemente ridimensionato il suo organico, aprirà solamente tre negozi in proprio il prossimo anno e si sta interrogando sul futuro della sua boutique di Saint-Germain-des-Prés a Parigi, ha indicato il suo CEO, intervistato da “Challenges”.
Alla domanda se Tag Heuer rallenterà le sue aperture di negozi nel 2015, Stéphane Linder ha risposto: "Faremo poco. Tre sono previste in Cina, nazione nella quale possiamo ancora rafforzarci. Per il resto, si tratterà essenzialmente di franchising".
"In Francia", ha aggiunto, "non apriremo nuove boutique e stiamo riflettendo sul futuro del nostro punto vendita di Saint-Germain-des-Prés, “cannibalizzato” dal Bon Marché e dai nostri punti vendita di boulevard des Capucines e degli Champs-Elysées".
Le vendite nel settore dell'orologeria, notevolmente alimentate in questi ultimi anni dalla domanda cinese, stanno vivendo un anno più lento e la miniera d'oro rappresentata dal turismo comincia un po' ad esaurirsi, soprattutto in Europa.
Interrogato su quali saranno le conseguenze per Tag Heuer del calo dei consumi in Cina, il CEO ha minimizzato: "La Cina vale appena il 4% del nostro fatturato. Siamo un marchio piccolo nella Cina Continentale. Quanto a Hong Kong, le manifestazioni antigovernative non sono un elemento positivo per il business, ma anche là questa piattaforma pesa solo per il 3% sul nostro giro d'affari".
Stéphane Linder ha precisato che Tag Heuer ha venduto bene negli Stati Uniti, uno dei suoi maggiori mercati: "Abbiamo avuto un buon dinamismo nel Regno Unito e negli Stati Uniti".
Il massimo dirigente di Tag Heuer non prevede incrementi dei prezzi superiori al 2% nel 2015. "Quest'anno la crescita del mercato non dovrebbe superare il 4%. Abbiamo aumentato i prezzi del 2% nel 2014. Non andremo oltre questo limite del 2% anche nel 2015", ha assicurato Stéphane Linder.
Il CEO punta su "un incremento a una sola cifra" del fatturato di Tag Heuer nel 2015, e intende "riequilibrare" l'offerta sui prodotti il cui prezzo è compreso fra i 1.000 e i 3.000 euro.
Tag Heuer aveva annunciato a fine settembre il licenziamento di 46 persone in Svizzera e il collocamento di altre 49 in cassa integrazione fino al termine del 2014. Il marchio aveva motivato questi provvedimenti con un calo delle vendite che lo aveva costretto a diminuire la produzione di movimenti meccanici e in più a rinviare il lancio di un nuovo cronografo. Tag Heuer dà lavoro a circa 1.600 persone, la metà delle quali si trova in Svizzera.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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