30 lug 2015
Stefano Boeri (al “Design Master Forum”): “Cina e Italia unite anche dal design”
30 lug 2015
Si è svolto lo scorso 20 luglio al Padiglione Cinese ad Expo il forum “Da Shanghai a Milano – Design Master Forum”, al quale hanno partecipato diversi esponenti del mondo del design e della cultura italo/cinese. Il forum è stato un momento di incontro e riflessione tra le realtà cinesi e quelle italiane che ha portato alla firma di importanti accordi tra il nostro Paese e la Cina.
L'incontro è stato aperto dal Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, Liao Juhua, mentre il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jin Ping ha inviato i suoi saluti attraverso un video messaggio che tutti gli ospiti di Expo 2015 avranno modo di vedere all'interno del Padiglione Cinese per tutta la durata della manifestazione.
L’architetto e urbanista Stefano Boeri, che è intervenuto all’incontro, ha sottolineato come il design sia un valore che la Cina ha in comune con l’Italia: “Il design non è solo business e produzione, ma è uno stile di vita”. Boeri ha anche messo in risalto il rapporto tra nutrizione e valori condivisi: “Come in Italia anche in Cina il cibo è un elemento che unisce un intero Paese, passando attraverso le famiglie”.
Ruolo importante in questo meeting è stato quello del cinese A-Zenith Group, che ha realizzato i mobili per il padiglione della Cina. “L’obiettivo di A-Zenith Group è di associare la cultura occidentale a quella orientale e vedere il mondo da diverse prospettive ed interagire con i consumatori che hanno un diverso stile di vita”. Questo è quanto ha sottolineato il Presidente Gao Wei durante il dibattito.
La notizia di maggior rilievo è che grazie ad Expo ed ai contatti che ne sono scaturiti verranno firmate delle joint venture con importanti realtà europee. Durante il forum, infatti, sono stati firmati tre “Cooperative Agreement” nel campo dei mobili (Calia Italia), nella produzione di materie plastiche e ingegneria meccanica (Fischler) e nella produzione di pelle di alta qualità (Gmelich-Leder). Inoltre, è stato ribadito l'impegno di A-Zenith Group, che aprirà proprio in Italia la sua prima sede europea, un importante obiettivo per consolidare le attività export/import del settore design. Infatti il gruppo cinese rappresenta in Cina vari marchi che hanno una storia di artigianato storica come Chelini, Calia, Volpato, Giusti, Canepa.
Al dibattito hanno anche partecipato l’architetto Duccio Grassi, l’artista cinese Shi Dayu, il visual designer Luca Sacchi, il professor Su Dan, Vice Rettore della Facoltà di Arte e Design della Tsinghua University (l'istituzione che ha realizzato proprio il progetto del padiglione per Expo), Carlo Capasa, Presidente C.N.M.I. e alcuni professori del Politecnico di Milano e della Domus Academy.
Il Gruppo A-Zenith nasce nel 1985 e fonda la sua sede storica nel 1992 a Shanghai. A-Zenith fa sua la grande idea di Luban (famoso artigiano del legno del 500 a.C.) che con il suo grande contributo alla realizzazione dell’incastro del legno chiamato “tenone e mortasa” ha ispirato l’innovazione nel processo della produzione dei mobili. Il simbolo del marchio nasce dalla lettera cinese “亚”(Ya) cui vengono aggiunti il carattere e gli elementi del Tenone per creare un unico totem.
A-Zenith ha aperto 19 flagship nelle città principali dell'ex Impero Celeste, come Shanghai, Pechino, Nanjing, Suzhou. In tutta la Cina sono 147 i suoi negozi totali. L’impresa ha oggi circa 900 dipendenti tra designer, ingegneri, artigiani e dirigenti.
A-Zenith ha realizzato tutti gli arredi del Padiglione Cinese ad Expo. Per adattarsi al tema "Land of Hope, Food for Life" e il suo display “Armonia tra cielo, terra e persona” del padiglione cinese, il team di designer ha confermato la seguente progettazione: i mobili utilizzano materiale naturali quali legno, porcellana, bambù e tessuto; la produzione viene realizzata con le tecniche speciali di “Shanghai-Style furniture” e la tradizionale tecnica “woodworking joints” dei mobili cinesi: le forme dei mobili si combinano con il padiglione cinese e gli elementi della tradizione culturale cinese si combinano con i requisiti del design occidentale; attraverso nove mesi di lavoro, il prodotto finale non è soltanto erede la cultura dei mobili tradizionali, ma incarna completamente il pensiero umanistico del design occidentale, e mostra lo spirito di Shanghai (“Tolleranza, Innovazione”) attraverso legno e bambù.
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