20 mar 2018
Stefanel torna a fare utili nel 2017
20 mar 2018
Dopo un 2017 caratterizzato da un importante riassetto societario, insieme ad un articolato processo di ristrutturazione finanziaria e rafforzamento patrimoniale, il brand italiano di maglieria compie il primo passo verso la definitiva ripresa.

L’utile netto nel FY 2017 è stato di 13,7 milioni di euro, “inclusi i proventi finanziari netti derivanti dall’accordo di ristrutturazione per euro 52,7 milioni”. La perdita netta nel 2016 era stata di 25,3 milioni, si legge nella nota della società.
Il gruppo di Ponte di Piave (TV), passato nelle mani del fondo di investimento britannico Attestor Capital, che ne detiene ormai il 71% del capitale, ha registrato nel periodo un calo dei ricavi netti del 6,5% a 125,3 milioni di euro, soprattutto per effetto delle vendite like-for-like, diminuite di circa il 3,6%. Crescono invece le esportazioni, che incidono sul 67,5% dei ricavi consolidati, in aumento rispetto all’esercizio 2016 (65,4%).
Risultato negativo dell’EBITDA sceso a -19,8 milioni di euro, mentre si registra un deciso miglioramento dell’indebitamento finanziario netto, ridotto a 40,3 milioni di euro, dagli 84,7 milioni dell’anno precedente.
Guidato dal nuovo AD Cristiano Portas, il marchio di abbigliamento veneto ha attuato una significativa razionalizzazione della rete vendita nel 2017, che ha portato a chiudere fino a 54 punti vendita monobrand non performanti. Ad oggi, il gruppo è presente con 349 negozi ad insegna Stefanel, di cui 127 a gestione diretta.
Per il 2018, ed in linea con quanto previsto dal piano di rilancio 2016-2022, l’azienda si focalizzerà maggiormente sul segmento maglieria, attraverso un potenziamento della line stilistica ed un incremento della spesa pubblicitaria; inoltre, implementerà una nuova strategia di sourcing, che prevede un incremento delle produzioni in Italia e nell’area mediterranea a scapito di quelle nel Far East.
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