4 lug 2013
Sixty : primo assenso per il concordato preventivo
4 lug 2013
Si accende una speranza per il salvataggio di Sixty e di 50 dipendenti. Secondo notizie apparse sulla stampa abruzzese è arrivato il primo sì alla richiesta di concordato preventivo presentata lo scorso aprile presso il tribunale fallimentare di Chieti. Un gruppo di creditori, che rappresentano oltre 36 milioni di euro di crediti, ha dato il suo assenso al piano proposto dall’azienda. Tra di loro, uno dei fornitori, Sixty Far East, è esposto per 33 milioni di euro.
Sulle tre società che hanno votato durante l’udienza fissata dal tribunale all'inizio di luglio solo una si espressa in modo negativo (vanta 1 milione di crediti). Sono risultate assenti invece le banche, nonostante siano le più esposte con 250 milioni di euro su un totale di circa 380 milioni di euro di debiti cumulati dal gruppo di moda.
Affinché il concordato possa essere definitivamente avviato la maggioranza dei creditori (per un totale di 340 milioni di euro) deve dare il suo consenso entro venti giorni. Il ruolo delle banche sarà quindi decisivo. Se queste ultime non si dovessero pronunciare il loro silenzio sarebbe considerato come un assenso.
A quel punto partirebbe il piano di salvataggio attraverso la creazione di una newco con 50 dipendenti. Il gruppo di moda, che detiene i marchi Miss Sixty, Energie, RefrigiWear, Killah e Murphy&Nye, è ora controllato da due società lussemburghesi, Sixty International e Sixty S.A., detenute a loro volta dal fondo panasiatico Crescent Hyde Park.
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