Pubblicato il
22 feb 2012
22 feb 2012
Simonetta Ravizza: la pelliccia protagonista in passerella
Pubblicato il
22 feb 2012
22 feb 2012
L’haute couture, un esclusivo profumo di tradizione che incontra la tecnologia di ultima generazione nella collezione di Simonetta Ravizza per l’Autunno/Inverno 2012-13 presentata a Milano il 22 febbraio.
![]() Simonetta Ravizza per l’Autunno/Inverno 2012-13 |
Sul coté fourrure, Simonetta ha voluto sposare le lavorazioni più preziose, come quella a trasporto, la con un ventaglio di materiali innovativi e scabri. Ne nasce un gioco per contrasti e antinomie, condotto soprattutto nel segno del nero, con qualche tocco sulla palette dei bianchi in un inedito mix di texture, linee e consistenze.
La leggerezza delle pelli filettate, come scavate all’interno, peli nobili, visoni, volpi, zibellini, rese aeree e morbide come velluto, che si accosta per opposizione al neoprene, al panno, al tessuto bouclé. Leggerezza che a sua volta nutre risoluzioni geometriche pure e definite, volumetrie a sacco, a bozzolo, leggermente ovate, tagli magistrali che ricordano la couture francese e italiana tra gli anni ’50 e ’60, ma anche la vocazione astratta dell’arte informale.
![]() Simonetta Ravizza per l’Autunno/Inverno 2012-13 |
Simonetta Ravizza ha creato un total look che, oltre al dessous, si dichiara negli abiti perfetti per un lunch o un dîner en ville, rigorose e aggraziate petite robes nere, ideale passepartout per la multiforme giornata di una donna di oggi, dal lavoro alle occasioni sociali. Poi, i miniabiti in neoprene, sottolineati da dettagli in pelliccia, che ribadiscono al contrario lo stesso concept, il binomio che caratterizza l’intera collezione.
Gli accessori si declinano secondo codici più liberi e con una sfumatura lievemente surrealista. Sono borse in breitschwanz con charms porte-bonheur applicati, bracciali in trecce di pelle e cavallino. Infine i bijoux, tante croci in particolare, che rammentano le geometrie originarie e la vivacità dei colori Navajo cari a Millicent Rogers, o, ancora, il sensuale neo-baroque ’30 di Fulco di Verdura, fondo aureo con pietre iridescenti e policrome, catalizzatori di luce piena e di bagliori acquei e profondi.
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