11 dic 2012
Showroomprivé crede nell'estero e nella tecnologia mobile
11 dic 2012
Showroomprivé.com. sta mettendo in atto una vera e propria offensiva verso l'estero. Il sito di e-commerce di vendite private è appena sbarcato in questi giorni in Belgio. Un mese fa, è entrato in Portogallo. L’estate scorsa, è toccato ai Paesi Bassi. Showroomprivé.com è inoltre già presente in Spagna, da due anni e mezzo, nel Regno Unito, da quasi due anni e in Italia da un anno e mezzo. Comunque, la Francia pesa ancora per più dell'80% sul suo fatturato totale.

Thierry Petit punta ad ottenere quest'anno 250 milioni di euro a livello globale, contro i meno di 180 milioni realizzati l'anno scorso. La maggiore progressione viene dall'Italia, con un +200%, mentre l'attività in Spagna cresce a una percentuale compresa tra il 20 e il 25%. "Ci stiamo ingrandendo in questi due Paesi, ma è vero che la situazione in Spagna è più tesa. I consumatori sono molto sensibili ai prezzi. E anche al costo finale. Lo si vede dall'utilizzo del franco di porto. La situazione è molto diversa in Italia, dove lo Stato è sicuramente molto indebitato, ma un buon numero di consumatori ha soldi da spendere".
Il programma di sviluppo all'estero non si ferma qui. Thierry Petit punta alla Polonia nella prima parte del 2013 e successivamente all’Europa dell’Est. "Abbiamo esaminato la Turchia, guardiamo al Brasile, tanto più che il fondo presente nel nostro capitale è attivo in questo Paese", sottolinea. In compenso, a differenza di Vente-privée, Showroomprivé è scettico sulla Germania. "Il rischio là è elevato. Vi si può certo fare del fatturato”, spiega Thierry Petit. “Ma per quanto riguarda la redditività, si tratta di un Paese nel quale le percentuali di ritorno possono andare dal 30 al 50%!".
Per imporsi come un attore fondamentale del settore, Showroomprivé punta su molteplici fattori. Intanto sull'offerta. Oggi il sito si posiziona come vero n°2 per i brand, dietro al suo grande concorrente. Presenta nomi come Puma, Desigual, Asics, ecc. Ha anche aperto a nuovi settori come i giocattoli, i viaggi, i mobili. "Ma la moda pesa sempre per il 70% sull'offerta", sottolinea Thierry Petit, il quale ha cercato di "vendere" il marchio Showroomprivé anche attraverso delle campagne pubblicitarie, soprattutto televisive. L'ultima, ancora in corso (fino al 16 dicembre), mette al centro l'applicazione mobile del marchio e il suo servizio di consegne rapide. Quest'ultimo, sulle 24 ore, si basa su tre magazzini che comprendono quasi 200 dipendenti ed è oggi utilizzato dal 40% dei clienti.
Il mobile è un altro importante asse di crescita dell'attività per il sito. “Oggi abbiamo sviluppato una trentina di applicazioni in tutti i Paesi per tener conto delle loro specificità”, puntualizza il leader di Showroomprivé. “L’evoluzione tecnologica necessita di forti investimenti, con costi di manutenzione importanti. Fatto che diventa un ostacolo all'ingresso nell'e-commerce. Tanto più che bisogna tener conto di situazioni differenti. Per esempio, Android domina in Spagna, l'iPhone in Francia”. E precisa: "Oggi, il 25% del traffico e il 20% del giro d'affari di Showroomprivé.com è realizzato attraverso il mobile in Europa. E se una vendita porta un 30% di nuovi compratori, due terzi di loro provengono dalla telefonia mobile".
Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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