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14 nov 2016
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Salvatore Ferragamo: ricavi -0,7%, EBITDA -0,7%, utile netto +0,2% nei primi 9 mesi del 2016

Pubblicato il
14 nov 2016

Il Consiglio d'Amministrazione di Salvatore Ferragamo S.p.A., società a capo del Gruppo Salvatore Ferragamo, uno dei principali operatori mondiali del settore del lusso, presieduto da Ferruccio Ferragamo, ha comunicato di aver registrato una stabilità dei ricavi e dei margini nei primi nove mesi dell'esercizio 2016.

Salvatore Ferragamo, "Uomo"


Al 30 settembre 2016, il gruppo fiorentino ha registrato ricavi pari a 1.014 milioni di euro, sostanzialmente stabili (-0,7%) a tassi di cambio correnti e in flessione del 4% a tassi di cambio costanti, rispetto ai 1.021 milioni di euro registrati nei primi nove mesi dell’esercizio 2015.

Nel terzo trimestre del 2016 i ricavi di Ferragamo sono stati pari a 304 milioni di euro, in aumento del 1,7% rispetto all’analogo periodo del 2015 a tassi di cambio correnti e in diminuzione del 6,2% a cambi costanti, con un andamento differenziato tra business retail ed wholesale. Si osserva che, rispetto all’analogo trimestre del 2015 ed a cambi costanti, il business retail, nel terzo trimestre, ha riportato un andamento stabile (+0,1%) ma in miglioramento rispetto al -3,2% nei primi sei mesi del 2016, mentre il business wholesale, sempre nel terzo trimestre 2016, ha registrato una diminuzione del 18,6% (rispetto al -3,0% dei primi sei mesi).

Tra gli altri dati economici principali del gruppo toscano: il margine operativo lordo (EBITDA) è stato di 216 milioni di euro (-0,7% rispetto ai 218 milioni di euro al 30 settembre 2015), il risultato operativo (EBIT) è arrivato a 170 milioni di euro (-2,1% rispetto ai 174 milioni di euro dell'anno precedente), mentre l'utile netto del periodo è stato di 110 milioni di euro (-3% rispetto ai 113 milioni di euro del 30 settembre 2015), inclusivo del risultato di terzi negativo per 2 milioni di euro. Infine, l'utile netto di pertinenza del gruppo si è collocato a 112 milioni di euro (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2015).

Entrando più nel dettaglio, l’area Europa ha registrato, sempre nel corso dei primi 9 mesi del 2016, una diminuzione dei ricavi del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, penalizzata da un minore afflusso turistico a causa dei tragici eventi terroristici. In particolare, nel solo 3° trimestre 2016, si è registrato un miglioramento del trend del business retail che ha riportato una diminuzione del 6% (rispetto al -11% nei primi sei mesi del 2016), mentre il business wholesale ha visto una contrazione del 12% (rispetto al +3% nei primi sei mesi del 2016).

L’area del Nord America ha registrato da gennaio a settembre 2016 un aumento dei ricavi pari al 3% (-4% a tassi di cambio costanti). Il business retail, nonostante la forza del dollaro americano, che ha negativamente impattato sui flussi turistici negli Stati Uniti, ha riportato una crescita del 11% nei primi nove mesi del 2016, mentre il business wholesale è sceso del 8%, anche a causa della difficile base di confronto (+17% nei primi nove mesi del 2015). A tassi di cambio costanti, nel solo terzo trimestre 2016 il totale dei ricavi è diminuito del 7%, ma con un business retail in aumento del 7% e un business wholesale in contrazione del 26%.

L’area Asia-Pacifico ha visto ricavi stabili rispetto ai primi nove mesi del 2015, ma con un miglioramento nel terzo trimestre del 2016 (+10%). A cambi costanti i ricavi sono scesi del 4% nei primi nove mesi 2016 e del 3% nel solo 3° trimestre, penalizzati dal negativo andamento delle vendite di Hong Kong che, seppur in modo meno accentuato, continuano a flettere. Infatti, a Hong Kong, nel solo terzo trimestre 2016, il business retail ha registrato a cambi costanti una diminuzione del 15%, contro il -24% dei primi sei mesi del 2016.

I negozi diretti in Cina hanno registrato, nel corso dei primi nove mesi dell’anno, un incremento delle vendite a cambi costanti del 3%, con un miglioramento della performance nel terzo trimestre 2016 (+11% rispetto al terzo trimestre 2015).

Il mercato giapponese, nei primi nove mesi del 2016, ha registrato una diminuzione dei ricavi del 2% per Ferragamo (-9% a tassi di cambio costanti), soprattutto in conseguenza di un ridotto flusso turistico cinese (conseguente al significativo apprezzamento dello Yen nei confronti del Renminbi). Il solo terzo trimestre 2016, che vedeva una base di confronto particolarmente impegnativa (+25% a tassi di cambio costanti nel 3° trimestre 2015), ha registrato ricavi in calo del 8% (-17% a tassi di cambio costanti), ricorda il gruppo Salvatore Ferragamo.

L’area del Centro e Sud America ha continuato la sua solida crescita, nonostante il significativo apprezzamento delle valute, riportando nei primi 9 mesi d'esercizio ricavi in aumento del 4% a tassi di cambio correnti e del 13% a tassi di cambio costanti. Nel solo terzo trimestre i ricavi sono saliti del 10% (+15% a tassi di cambio costanti).

Lo stile di Ferragamo - ferragamo.com


Al 30 settembre 2016, la rete distributiva del gruppo, composta da un totale di 673 negozi, poteva contare su 396 punti vendita diretti (DOS) e 277 punti vendita monomarca operati da terzi (TPOS) nel canale Wholesale e Travel Retail, nonché sulla presenza nei principali Department Store e Specialty Store multimarca di alto livello.

Il canale distributivo Retail ha registrato al 30 settembre 2016 ricavi consolidati in aumento del 1% (-2% a tassi di cambio costanti e -6% a perimetro costante like for like), con un miglioramento del trend nel terzo trimestre (+9% a tassi di cambio correnti e stabilità a tassi di cambio costanti).

Il canale Wholesale ha registrato ricavi in discesa del 4% (-7% a tassi di cambio costanti) rispetto ai primi nove mesi del 2015. Nel solo terzo trimestre i ricavi sono scesi del 12% (-19% a tassi di cambio costanti), quale risultato dei ridotti flussi turistici e di una cauta politica di vendita ai Department Store.

Tra le categorie di prodotto, le calzature hanno registrato ricavi in aumento del 1% rispetto ai primi nove mesi del 2015, mentre le borse ed accessori in pelle hanno riportato una contrazione dell'1% (a fronte di una difficile base di confronto, +11% nei primi nove mesi del 2015). I profumi hanno conseguito una diminuzione dei ricavi del 3% nei primi nove mesi del 2016, ma un aumento del 3% nel solo terzo trimestre.

Il margine lordo del gruppo Salvatore Ferragamo nei primi nove mesi del 2016 è aumentato del 1% rispetto all’analogo periodo del 2015, ed è stato pari a 679 milioni di euro, con un’incidenza sul fatturato in aumento di 120 punti base, passando da 65,8% all’attuale 67,0%.

Il gruppo fiorentino, che al 30.09.2016 può vantare un capitale circolante netto di 350 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto ai 294 milioni di euro del 30 settembre 2015, ha ridotto l'indebitamento finanziario netto, portatosi dai 38 milioni di euro dell'anno scorso ai 18 milioni di euro attuali, dopo il pagamento nel periodo di dividendi per un ammontare totale pari a 78 milioni di euro.

“Il mercato del Lusso, cresciuto significativamente negli ultimi anni, sta rallentando la sua crescita a causa anche di fenomeni negativi contingenti. L‘attuale situazione di mercato richiede cautela nelle previsioni e aspettative di fine anno”, ha concluso il comunicato di Salvatore Ferragamo.

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