
Federazione Moda Italia torna a far sentire la sua voce per sollecitare interventi che contribuiscano a salvare il settore da una crisi irreversibile; vendite calate del -41,1% a gennaio e del -23,3% a febbraio.
Federazione Moda Italia torna a far sentire la sua voce per sollecitare interventi che contribuiscano a salvare il settore da una crisi irreversibile; vendite calate del -41,1% a gennaio e del -23,3% a febbraio.
Il 17 marzo ad Arteixo, in Coruña, Inditex inaugurerà il nuovo edificio che ospiterà gli uffici e i team di Zara.com e la divisione design centrale di Zara Man, progettato con un focus particolare sull'ecologia.
Al centro del nuovo tavolo di lavoro, focalizzato su innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità e formazione, anche il sistema di Milano e delle sue fashion week, a partire dalle vendite della stagione P/E 2022.
Il consumatore medio acquista il 60% in più di capi ogni anno e la loro durata si è dimezzata rispetto a 15 anni fa, producendo montagne di rifiuti tessili, cresciuti dell'811% dal 1960 al 2015.
In assenza di interventi concreti dal Governo il comparto tessile-abbigliamento rischia da qui al 2023, una perdita di 9 miliardi di euro di fatturato e la chiusura di 6.500 imprese. A ricschio 70.000 posti di lavoro.
Il bando offre un contributo di 500 euro per i quattro migliori classificati, l'accesso a un sistema di voucher per l'internazionalizzazione di circa 2mila euro ciascuno e una mostra/presentazione dei migliori progetti.
L'economia italiana fa un balzo all'indietro di 23 anni riportando il livello in volume a quello del 1997. Tra i settori che hanno sofferto di più a causa della pandemia anche vestiario e calzature (-20,9%).
L'accordo tra Assopellettieri, Confindustria Moda e sindacati coinvolge quasi 48 mila addetti in circa 5.000 imprese, prevede un aumento di 90 euro e un articolato normativo sul contrasto al dumping contrattuale.
I marchi hanno confermato la propria disponibilità ad essere portavoce di un documento condiviso per contribuire insieme ai rappresentanti di Confindustria al processo di sviluppo del settore in risposta alla pandemia.
La Confederazione della filiera tessile europea chiede alla Commissione e agli Stati membri di mettere in atto un serie di misure volte a supportare il settore nella sua fase di ripresa.
Il settore va considerato come un'industria strategica, mentre il precedente governo ha agito con politiche di emergenza e adottato misure generiche, che hanno tagliato fuori piccoli artigiani e grandi brand.
L'export è cresciuto del 7% l'anno nel periodo 2016-19. Dopo lo stop dettato dalla pandemia, il 2021 sarà l'anno della ripresa. La 'moda occidentale' nel Paese verso una crescita del 15% annuo nei prossimi 5 anni.
In miglioramento i primi mesi del 2021 (-18,4%), ma non tanto oltre la soglia dell'ultimo trimestre dell'anno passato (-20%), mentre il recupero è previsto dal terzo trimestre, con una decisa accelerazione nel quarto.
I big del settore rafforzano l'impegno di salvaguardia dell'ambiente, dai consumi idrici (-3,4%) alle emissioni di Co2 (-5%), ma la presenza femminile scende al crescere delle responsabilità, fino al 29,3% nei Cda.
Materiali d'ultima generazione, un rivestimento anti-virus e un hub nordico di prossima apertura dedicato al riciclo: sono tante le soluzioni innovative che la Finlandia mette in campo per l’industria tessile del futuro.