Pubblicato il
8 feb 2011
8 feb 2011
Rinascente: ipotesi di acquisizione della famiglia Borletti
Pubblicato il
8 feb 2011
8 feb 2011
La famiglia Borletti, nota per i suoi orologi VegliaBorletti e per aver posseduto già in passato Rinascente, Upim e Standa, vuole tornare alle origini. Secondo alcune indiscrezioni di stampa ("Il Sole 24 Ore"), confermate da un portavoce del gruppo Borletti, la famiglia lombarda, che attualmente detiene il 4% de La Rinascente, starebbe organizzando una cordata di società del lusso (tra le quali LVMH, Prada e PPR) per rilevare il grande department store italiano.
![]() La Rinascente in un'immagine notturna e natalizia. |
L'eventuale ritorno di PPR nel mondo dei grandi magazzini suona un po' come un'ironia della sorte. E' stato infatti il gruppo francese a cedere nel 2007 alla famiglia Borletti i Printemps in Francia. Nell'Esagono, il gruppo italiano possiede quasi un terzo del capitale della società di grandi magazzini.
Il valore dell'operazione, per la sola gestione del gruppo (senza contare la componente immobiliare, a partire dal celebre edificio di Corso Vittorio Emanuele a Milano), si avvicinerebbe a circa 200 milioni di euro e si avvarrebbe del supporto di un pool di banche capitanato dalla francese BNP Paribas.
Maurizio Borletti, socio fondatore dell’omonimo gruppo, dovrà ora contendersi l’acquisizione con la società thailandese Central Retail Corporation (affiancata dall'advisor Morgan Stanley e dal banchiere d'affari Claudio Costamagna), che già da tempo ha messo gli occhi sui grandi magazzini La Rinascente.
![]() Maurizio Borletti |
Attorno a Borletti quindi, si starebbe coalizzando una sorta di maxi-alleanza del superlusso mondiale per accaparrarsi gli storici grandi magazzini messi in vendita, un tempo di proprietà della famiglia Agnelli e battezzati con il loro nome attuale da Gabriele d'Annunzio.
Nel 2005 La Rinascente è stata acquistata da un gruppo di investitori costituito dalla famiglia Borletti, da Investitori Associati (46%), da Pirelli Re (ora Prelios) e da Reef (il braccio immobiliare di Deutsche Bank). Gli ultimi tre investitori avrebbero deciso che è giunto il tempo di ritirarsi.
L'imprenditore lombardo però, col suo minuscolo 4%, da solo non avrebbe la forza finanziaria per un affondo sull'intera Rinascente, e per questo starebbe cercando di mettere in piedi un'alleanza con le grandi griffe del lusso, timorose che la filosofia più da mass-market del gruppo asiatico possa avere un contraccolpo negativo sui loro bilanci oltre che su quello di Rinascente, una vetrina per loro essenziale al pari di Harrod's a Londra e Saks a New York.
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