Reebok lancia la app “I Am Classic” su Facebook
today 22 nov 2012
Vi siete mai chiesti cosa si prova ad andare in tour con un musicista professionista? Reebok Classics sta per svelarlo, attraverso una nuova app personalizzabile che punta a far conoscere da vicino cinque musicisti affermati.

L’app si chiama “I Am Classic”, e consente agli utenti in Italia, UK, Germania, Spagna e Francia di trasformarsi da DJ amatoriali a musicisti di supporto per i testimonial Reebok Classics locali. Questa campagna geolocalizzata coinvolgerà cinque mercati-pilota e gli artisti Two Fingerz, Labrinth, Herr Sorge (già noto come Samy Deluxe), Brian Cross e Orelsan.
“È una grande emozione sapere che Reebok sta aprendo la strada a un nuovo tipo di interazione fra brand e testimonial, attraverso i social media e coprendo diversi territori”, afferma Randy van Essen, Responsabile Marketing EMEA di Reebok Classics. “Lavoriamo con i nostri brand ambassador in modo flessibile e coinvolgente, e utilizziamo il geo-targetting per consentire ai fan che utilizzano l’app “I Am Classic” di entrare in contatto con i migliori artisti del proprio Paese”.
Attraverso Facebook Connect, l’app genera un video su misura per ogni user, con diversi elementi personalizzabili. Le immagini del profilo appariranno sui flyer del concerto e nelle location, e ognuno vedrà il proprio nome accanto al testimonial locale. I fan potranno condividere la propria esperienza diffondendo il video su Facebook, Twitter e Google+. Nelle clip anche un po' di sano product placement, grazie alla presenza di alcuni modelli iconici di Reebok: “Classic Leather”, “Pump” e “Freestyle Hi”.
Ideata e creata internamente da [PIAS] Media, la campagna “I Am Classic” partirà dai canali social degli artisti, raggiungendo all’istante un pubblico di oltre 2,7 milioni di persone, precisa il comunicato del brand.
La Reebok International Ltd. ha sede a Canton, Massachusetts (USA), ed è uno dei principali attori mondiali nel settore delle calzature, dell'abbigliamento e delle attrezzature per lo sport, il fitness e il tempo libero. Società controllata dal Gruppo Adidas, opera con le numerose divisioni del marchio Reebok, Reebok-CCM Hockey e Sports Licensed Division. Pur in un periodo caratterizzato da buoni risultati nei Paesi emergenti, in Russia e in Sud Corea, in Nordamerica, Reebok ha sofferto di un notevole calo delle proprie entrate, per cui il gruppo Adidas ha recentemente abbassato gli obiettivi di vendita del brand per il 2015 a 2 miliardi di dollari, contro i 3 miliardi previsti in precedenza.
In effetti, se le vendite di Adidas sono state in aumento dell'11,4%, a 2,6 miliardi, nel secondo trimestre e del 13,6%, a 5,5 miliardi di euro, nella prima metà dell'esercizio 2012, quelle di Reebok sono molto calate. Il marchio, che il gruppo Adidas ha comprato nel 2005, ha infatti registrato una diminuzione delle vendite del 26,2%, a 336 milioni di euro, sul secondo trimestre e del 16,4% sui primi sei mesi d'esercizio, a 787 milioni di euro.
Un ribasso nettissimo, motivato soprattutto da un caso di appropriazione indebita rivelato nell'aprile scorso che ha colpito la controllata indiana di Reebok. Una vicenda che ha fatto calare l'utile netto prima delle imposte ottenuto dal gruppo di quasi 125 milioni di euro e che gli costerà altri 70 milioni di euro di riorganizzazione. E non è tutto: Reebok soffre anche dei pessimi risultati in America Latina e della perdita del suo contratto con la lega professionistica statunitense del football americano (NFL), mentre il mercato delle calzature di «toning», che è stato alla base del più recente periodo d'oro del brand, è in notevole declino.
Il gruppo si augura quindi che tutte queste iniziative “giovani” (la app “I Am Classic” segue da vicino le capsule realizzate in collaborazione con i Planet Funk e Alicia Keys) possano ridare smalto e sprint all'immagine e alle vendite del brand, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione.
Gianluca Bolelli
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