E' un nuovo concept dove domina un particolare tono del colore 'rosa', romantico e rock, quello con cui l'architetto iraniano India Mahdavi, firma il rinnovato store Red Valentino a Roma, su cui ha lavorato assieme ai due direttori creativi del marchio Pierpalo Piccioli e Maria Grazia Chiuri.

Il debutto del nuovo arredo che riguarderà tutti i negozi Red Valentino del mondo, è stato festeggiato il 18 maggio scorso, con la riapertura del negozio di Roma, nel centro storico della capitale.

Un evento a cui hanno partecipato i Chiuri, Piccioli e l'architetto Mahadavi, animato nel pomeriggio da una live performance nello store "a colpi di uncinetto" a firma della street artist Newyorkese London Kaye, e in serata con un concerto della rock star Birdy al Teatro Quirinetta.

"L'idea iniziale, in accordo con India - spiegano i due stilisti - è stata quella di creare un concept basato sull'idea storica del salotto, luogo d'incontri, centro della vita culturale e mondana, 'Symposion' unico per le comunità amanti della cultura. Lo spazio intimo ed emozionale permette alla ragazza Red Valentino, un dialogo multiculturale che predilige non solo il reale ma anche il virtuale".

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"La ragazza Red Valentino - rivela l'architetto Mahdavi - mi é stata presentata come una persona giovane, eccentrica, ribelle ma anche come una romantica sognatrice. Quindi abbiamo deciso di ricreare questo sogno. Ho usato alcuni elementi del sogno di questa ragazza, come dimostra l'immagine poetica che abbiamo ricreato e che ne riassume l'intero concetto. Il motivo a cerchi rosa e ottone compare e scompare nello spazio, la scala in velluto rosa potrebbe portarla sulla luna, ma forse no, gli specchi rotondi sono sospesi come tante lune che si riflettono l'una sull'altra, sono il riflesso della luna o é lei stessa? Le cabine di velluto imbottito l'abbracciano per ricordarle che è ancora in un sogno, il divano e le poltroncine seducono i suoi sensi, alcuni display, i più giocosi, le ricordano che non é ancora così' lontana dall'infanzia e altri più rudi le dicono di essere ribelle".

"Anche se ho già collaborato con marchi di moda e negozi multi brand - conclude Mahdavi - di solito preferisco non fare progetti commerciali, perché normalmente sono trainati da esigenze economiche più che dalla creatività. Quando ho incontrato Maria Grazia e Pierpaolo abbiamo subito avuto un grande feeling. In effetti, sono stati una vera ispirazione".