Gianluca Bolelli
24 gen 2017
Procter & Gamble rivede al rialzo le sue previsioni per il 2017 dopo un trimestre positivo
Gianluca Bolelli
24 gen 2017
Le vendite trimestrali comunicate da Procter & Gamble sono state superiori alle attese, grazie soprattutto alle sue divisioni 'Bellezza' e 'Salute'. E' in questo contesto che il gruppo statunitense ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita organica delle vendite per la totalità dell'esercizio 2017.

Negli ultimi tempi il gruppo si è sbarazzato dei marchi non redditizi per concentrarsi sui brand nei quali il suo posizionamento è il più forte, come Tide e Gillette. L'anno scorso, un totale di 41 marchi ha lasciato il portafoglio di P&G – tra i quali Clairol e Covergirl – che sono stati venduti a Coty per 12,5 miliardi di dollari (11,6 miliardi di euro).
Le vendite organiche, che escludono gli effetti delle variazioni dei tassi di cambio e delle attività di fusioni-acquisizioni, sono cresciute del 2%, mentre il mix di prodotti e i prezzi praticati rimanevano sostanzialmente stabili.
La divisione 'Salute' del gruppo, che vende in particolare i brand Oral-B e Vicks, ha avuto la performance migliore, con vendite organiche aumentate del 7%.
La divisione 'Bellezza', che comprende marchi come Head & Shoulders e Olay, è cresciuta del 3%. Queste due divisioni rappresentano da sole il 30% delle vendite del gruppo.
P&G prevede che le sue vendite organiche cresceranno dal 2 al 3% quest'anno, contro una previsione iniziale del 2% solamente. Per confronto, la crescita organica del gruppo è stata solo dell'1% nel 2016.
Tuttavia, le fluttuazioni dei tassi di cambio e la vendita di alcuni asset andranno a ridurre le vendite consolidate del gruppo in una percentuale fra il 2 e il 3%, secondo il gruppo statunitense.
P&G si è infatti impegnato in una strategia di razionalizzazione del suo portafoglio marchi, che si è concretizzata in particolare nella vendita dei suoi brand di prodotti di bellezza a Coty. Una strategia che sembra essere stata efficace, secondo John Staszak, analista presso Argus Research.
L'utile per azione, che esclude in particolare le spese di ristrutturazione, si è attestato a 1,08 dollari nel secondo trimestre, chiuso il 31 dicembre. Gli analisti si aspettavano un utile di 1,06 dollari, secondo Thomson Reuters.
La quota di risultato netto del gruppo ha raggiunto i 7,88 miliardi di dollari (7,33 miliardi di euro), o 2,88 dollari per azione, contro rispettivamente gli 3,21 miliardi e gli 1,12 dollari per azione di un anno prima. Vero è che l'ultimo trimestre includeva un profitto derivante da attività operative dismesse, ivi compresi i marchi ceduti a Coty.
Le vendite nette, arrivate a 16,85 miliardi di dollari (15,7 miliardi di euro), sono rimaste globalmente stabili e comprendono un impatto del 2% delle fluttuazioni dei tassi di cambio. Gli analisti del mercato prevedevano invece solamente 16,77 miliardi di dollari di vendite. L'azione di P&G cresceva dell'11,7%, considerando il periodo degli ultimi 12 mesi, alla fine della scorsa settimana.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: Reuters
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