Prix LVMH: i marchi finalisti formati da coppie
Dopo aver messo in luce quegli stilisti che hanno scelto l'emulazione creativa di Londra per stabilirvi la propria etichetta, spazio alla seconda parte della nostra analisi dei nuovi talenti in lizza per il ‘Prix LVMH 2018’: i "tandem" sollevano il velo su tre storie di coppie e brand. I loro nomi: Botter, Kwaidan Editions ed Eckhaus Latta. Questi marchi cercano spazio tra i nove giovani creatori finalisti, provenienti da orizzonti stilistici e concettuali molto diversi tra loro. La proclamazione avverrà il 6 giugno.

Lo scorso 30 aprile, la 33ma edizione del Festival di Hyères premiava una giovane coppia di stilisti olandesi, Lisi Herrebrugh e Rushemy Botter, che operano sotto il nome del brand Botter. La loro collezione "Fish or Fight" e l'universo bizzarro e insolito fortemente ispirato ai Caraibi (lui è nato sull’isola di Curaçao, mentre la madre della stilista è dominicana) ha convinto la giuria all’unanimità.
Diplomatasi all’Amsterdam Fashion Institute e formatasi nell’alta moda nei laboratori di Viktor & Rolf, Lisi Herrebrugh raggiunge Rushemy Botter in Belgio, dove passa alcuni anni alla Royal Academy of Arts di Anversa sotto la direzione di Walter Van Beirendonck. La coppia non lascerà più la città.
Premiata in varie altre occasioni, la linea "Fish or Fight" riceve il premio Dries Van Noten e il premio Ann Demeulemeester, poi il premio VFiles Runway a New York, che viene assegnato ai giovani designer e porta il duo a presentare la loro collezione alla Fashion Week de New York. Un buon numero di celebrità - Naomi Campbell, Bella Hadid e Anna Wintour tra loro - mostra di sostenere Botter.
Il marchio propone un mix di capi forti e di coloratissimo street-style, ricco di stampati a fiori. Uno spirito direttamente ispirato alla moda della gioventù caraibica immigrata in Europa e alla cultura dei Caraibi, richiamata dall'uso di reti da pesca fluorescenti e dai vari riferimenti all’inquinamento che interessa queste isole attraverso la storpiatura dei loghi delle compagnie petrolifiere, la rivisitazione delle borse di plastica e dall’utilizzo degli animali di plastica gonfiabile indossati come cappelli.
Marchio responsabile, che realizza i propri vestiti con il sostegno di artigiani locali e in larga parte a partire da materiali riciclati, Botter associa lo spirito sartoriale allo sportswear ottenendo un’eleganza originale. Uno stile che ha già convinto una decina di punti vendita mondiali, come H.Lorenzo a Los Angeles, Smets a Bruxelles, la boutique Henrik Vibskov a Copenhagen o Vier ad Anversa.

Léa Dickely e Hung La formano la coppia alla base del marchio Kwaidan Editions. Lei, di origine alsaziana, è designer di tessuti e stampe. Lui, statunitense-vietnamita originario di Washington D.C, ha una formazione come ingegnere e si è convertito alla moda seguendo i corsi delle scuole Parsons e Marangoni e della Royal Academy of Fine Arts di Anversa.
È là che incontra Léa Dickely. Entrambi collaborano con alcuni grandi nomi (Céline e Balenciaga epoca Nicolas Ghesquière per Hung La, freelance da Rick Owens per lei). Alla fine si ritrovano per lanciare il loro marchio lo scorso anno.
In riferimento al film fantastico “Kwaidan” del regista giapponese Masaki Kobayashi, uscito nel 1964, il loro marchio coltiva uno spirito oscuro e cinematografico, e la loro terza collezione presentata a Parigi quest’anno propone un guardaroba femminile dall’estetica cupa, un mondo che gioca sugli opposti e la duplicità, con lunghi cappotti di falsa pelliccia, imitazioni delle pelle animale, tessuti stampati in pitone e tessuti monocromatici ovunque che alternano la tavolozza dei blu, dei rossi e dei rosa.
Dopo due collezioni, Kwaidan Editions ha già attirato l’attenzione di molti negozi multimarca d’avanguardia nel mondo, come le insegne Dover Street Market di Londra e New York e il The Broken Arm a Parigi.
Altra coppia candidata al Premio LVMH è il duo formato da Zoe Latta e Mike Eckhaus con il loro marchio Eckhaus Latta. Tutto comincia sui banchi della Rhode Island School of Design (negli USA). Zoe studia design tessile, Mike scultura.

I due vanno a formarsi presso diverse case di moda. Lui agli accessori da Marc by Marc Jacobs, poi all’interno del collettivo Three as four, diretto dall’artista americano Matthew Barney, mentre lei crea la sua azienda di abbigliamento che produce stampati e maglieria per le case di moda (Proenza Schouler, Calvin Klein, Opening Ceremony…) e collabora con l'Antonio Ratti Textile Center, il dipartimento del Metropolitan Museum of Art di New York, il più fornito di studi e archivi tessili.
Rivendicando per loro uno spazio al di fuori degli schemi prestabiliti, la coppia crea Eckhaus Latta, immagina sfilate con dei cast di grande impatto e improntate alla maggiore diversità possibile. Poi moltiplica le performance artistiche e audiovisive collaborando con le etichette Nike e Camper e con i maggiori musei d’arte contemporanea: il New Museum, il MOMA PS1, la Biennale di Venezia…
Fattosi notare grazie alla campagna pubblicitaria per la primavera-estate 2017 che metteva in scena corpi sfocati mentre facevano l'amore, il marchio Eckhaus Latta è riuscito a imporre il suo spirito e il suo approccio insolito in 25 punti vendita nel mondo, da 10 Corso Como a Milano alle Galeries Lafayette a Parigi, passando per Dover Street Market a New York e Londra o Opening Ceremony a Tokyo e New York.
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