Primark finalmente in Italia?

Dopo i vari rumors che circolano da anni, pare che l'insegna low-cost irlandese Primark potrebbe finalmente approdare in Italia, distribuendosi così nel 10° Paese in Europa, ha indicato giovedì un responsabile dell'Associated British Foods (AB Foods), il gruppo suo proprietario.

Secondo il quotidiano "Il Corriere della Sera", infatti, la catena avrebbe firmato per uno spazio di circa 7.000 mq. all'interno del centro commerciale promosso dal gruppo Finiper di Marco Brunelli, uno degli attori storici della grande distribuzione nel nostro Paese, che potrebbe vedere la luce già nel prossimo febbraio sull'ex sito industriale dell'Alfa Romeo ad Arese, alle porte di Milano.

Primark, che contribuisce per più della metà al dato di utile annuo della multinazionale britannica AB Foods, ha intenzione di aprire fino a tre negozi in Italia, il primo dei quali sarà dunque quello di Arese.

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Il direttore finanziario diAB Foods, John Bason, ha dichiarato che l'Italia era interessante in quanto si tratta del secondo maggiore mercato per l'abbigliamento come valore nell'Unione Europea dopo la Germania. "Lo studio che abbiamo realizzato indica che c'è un buonissimo mercato in Italia per il concept di Primark", ha sottolineato.

La distribuzione dell'insegna irlandese in Francia 18 mesi fa è stato il suo maggiore successo in assoluto ad oggi, secondo John Bason, il che l'ha incoraggiata a tentare la fortuna in Italia. Bason ha aggiunto che anche l'arrivo di Primark negli USA è sulla buona strada, con l'apertura di un primo store a Boston prevista per settembre.

L'azione di AB Foods, che è già cresciuta del 9% negli ultimi nove mesi, è aumentata di un altro 3,2% alle 9 italiane dopo aver comunicato questo annuncio, unito a quello del mantenimento dei programmi e delle stime per quest'anno.

Alcuni analisti di Barclays considerano questa distribuzione in Italia "un importante conferma di quale sia il potenziale di sviluppo di Primark in Europa".

Dominique Muret con Reuters (Versione Italiana di Ilaria Ricco e Gianluca Bolelli)