Pubblicato il
25 lug 2011
25 lug 2011
Première Brasil s'impone nell'universo tessile latino-americano
Pubblicato il
25 lug 2011
25 lug 2011
L'organizzazione di Première Vision lo riconosce con soddisfazione. Creando Première Brasil due anni fa, i francesi si sono inseriti in uno spazio ancora vuoto che aspettava solo di essere occupato. Appoggiandosi ai protagonisti dell'industria locale e al know-how delle sue équipe internazionali, il team di Première Vision sembra aver trovato il suo orientamento ideale in America Latina.
![]() Première Brasil vuole diventare fondamentale in America Latina - Foto: OG |
Per la sua quarta edizione, il salone di San Paolo, svoltosi nei giorni 20 e 21 luglio, ancora una volta ha avuto bisogno di un padiglione più spazioso per ospitare il suo show. "In ogni edizione, prenderemo un padiglione più grande”, spiega Jacques Brunel, vicedirettore generale di Première Vision. “Quando osserviamo il dinamismo di questa regione del mondo, e in particolare del Brasile, ci accorgiamo che il suo potenziale è enorme. La nostra visione è sempre stata di creare una fiera in cui l'offerta possa rispondere ai bisogni dei compratori per tutta l'America Latina e non solamente per il Brasile".
La sfida sembra destinata ad essere vinta. Infatti il salone, che lavora a fianco dell'associazione degli industriali brasiliani del tessile-abbigliamento (ABIT) e all'agenzia di promozione Apex Brasile, sembra internazionalizzarsi sempre più stagione dopo stagione. "In questa sessione, abbiamo espositori di 19 Paesi diversi”, dice Carolina Riente, responsabile della fiera per Fagga, filiale di GL Events, che organizza il salone. “Per sei di essi: la Cina, gli USA, il Giappone, il Peru, l'India e l'Argentina, si tratta della prima partecipazione. Tutto questo consente di avere una diversità nell'offerta".
Così, quasi il 40% dei 121 espositori proviene dall'estero. E' certamente questa diversità ad aver attirato i compratori. I corridoi di Première Brasil infatti non si sono mai svuotati, gli spazi “Glam and City” e “Denim” hanno coinvolto parecchi visitatori. "Le presenze sono state molto buone”, sostiene Laurent Prout, responsabile export per Savyon, specialista del jacquard. “C'è anche una maggiore varietà tra i visitatori. I brasiliani non sono venuti solamente dalla regione di San Paolo, ma da tutto il Brasile. In quanto responsabile export poi, nelle precedenti edizioni ero là più che altro per accompagnare i team locali. Questa volta invece, ho avuto contatti con dei colombiani, dei francesi, degli spagnoli e anche un giapponese".
I buyer internazionali sembrano in effetti molto interessati dall'offerta proposta dal salone, anche se sono rammaricati che troppi industriali brasiliani non intendano lavorare per l'esportazione per delle questioni logistiche. "Molti espositori mi sarebbero interessati veramente”, sorride Andrew Rial, direttore della società Spy, venuto da Montevideo in Uruguay. “Ciò nonostante, ho comunque trovato tutti i materiali che ero venuto a cercare".
In poco tempo, il salone sembra essersi imposto a livello del Brasile e delle sue 30.000 aziende tessili. Gli resta solo di diventare un evento importante a livello continentale. Pur spiegando di non voler bruciare le tappe, l'organizzazione ha deciso, anche per la sua edizione dei giorni 18 e 19 gennaio, di spostarsi ancora una volta. La hall del Center Norte s'annuncia più spaziosa e vicina al centro della città e alle maggiori vie di comunicazione.
Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2023 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.