Pubblicato il
29 mar 2012
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Prada: risultati record nel 2011
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29 mar 2012
29 mar 2012
Al termine del suo primo anno in Borsa, il gruppo di lusso Prada, quotato ad Hong Kong da giugno, ha chiuso un'annata 2011 con risultati record, confermando la sua grande capacità di crescita.
Con 2,5 miliardi di euro di giro d'affari, in aumento del 24,9% rispetto al 2010, l’azienda si manifesta come uno dei principali attori italiani capaci di affiancarsi ai grandi gruppi internazionali dell'universo del lusso. La casa di moda milanese ha visto crescere il suo utile netto del 72,2%, a 431,9 milioni di euro. Il suo utile operativo è cresciuto del 50,3%,a 628,9 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto i 759,3 milioni di euro (+41,7%).
![]() Collezione autunno-inverno 2012/2013 (Foto: Pixel Formula) |
Mentre la crisi perdura e tocca ancora in maniera massiccia il mondo della moda, “il gruppo ha raggiunto per il secondo anno consecutivo una delle crescite più elevate del settore, così come un'ulteriore e sensibile miglioramento della sua redditività”, come viene sottolineato nel comunicato aziendale. Il dividendo proposto agli azionisti per l'esercizio 2011 è di 5 centesimi.
Il flusso finanziario generato dal suo ingresso in Borsa ha permesso a Prada di cancellare i 135 milioni di euro di debiti contabilizzati a luglio 2011 e di terminare l'anno con un saldo positivo, grazie a una posizione finanziaria di 15,8 milioni di euro, e all'azienda di continuare a investire fortemente sull'espansione internazionale della sua rete di boutique, con 75 nuove aperture nell'anno. Implementata dal 2008, questa strategia di controllare sempre di più la distribuzione attraverso delle boutique in proprio (388 al 31 gennaio 2012), si è rivelata una scelta vincente.
Oggi in effetti, questa rete diretta rappresenta più del 77,9% delle vendite consolidate della società e ha fatto registrare una crescita del 23% a perimetro costante. In compenso, le vendite all'ingrosso, che non rappresentano più del 22,1% del fatturato totale, sono calate del 5,2% nel 2011.
Con un fatturato di 873 milioni di euro, l’Asia-Pacifico costituisce ancora quest'anno il primo sbocco per la maison, che possiede 115 negozi in questa regione.
I buoni risultati del gruppo si spiegano anche con la forte progressione delle borse e degli accessori in pelle (+40,7%). Questi prodotti, che generano dei margini molto elevati, pesano ornai per più della metà sulle vendite di Prada (56%), mentre l'abbigliamento e le calzature rappresentano rispettivamente il 6% e l'11,3%. Infine, l’azienda con sede a Milano dispone ancora di un grande potenziale di sviluppo con la sua seconda linea Miu Miu, ma anche con i suoi due altri marchi di calzature, Church e Car Shoe.
Patrizio Bertelli, AD di Prada, ha spiegato che l'esercizio 2011 "è stato il migliore di sempre per il nostro gruppo. In questi anni abbiamo lavorato focalizzandoci sui nostri marchi e sullo sviluppo della rete retail, perseguendo una strategia che ci ha consentito, sia di rispondere bene alle fasi di mercato difficili, sia di cogliere le migliori opportunità offerte dai mercati nelle fasi di sviluppo".
"Quanto realizzato fino ad oggi con coerenza e impegno -ha aggiunto- costituisce la base per ulteriori programmi di crescita futuri, che ci vedranno impegnati a consolidare la posizione del Gruppo tra i leader delle aziende del lusso su tutti i mercati internazionali, facendo sempre leva sull' innovazione, la qualità e il rispetto della tradizione".
Dominique Muret e Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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