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Reuters
Pubblicato il
8 giu 2011
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Prada potrebbe dipendere troppo dalla sua "coppia d'oro"

Di
Reuters
Pubblicato il
8 giu 2011

John Foley, un opinionista/editorialista di Reuters Breakingviews, avanza delle ipotesi sull’arma “a doppio taglio” posseduta dal Gruppo Prada, la coppia dei coniugi fondatori che lo guida.

Prada
Il negozio di Prada in Corea del Sud

“Il valore di Prada non è solo nelle sue borsette di pelle, ma nella coppia d'oro che guida il gruppo. Una gran parte del potenziale di utili della società di moda è legato a Patrizio Bertelli e Miuccia Prada.

Ma mentre Prada si prepara all'Ipo a Hong Kong, gli investitori farebbero bene a ricordare che per i gruppi del lusso l'essere legati a individui ricchi di talento è un'arma a doppio taglio.

Prada spera che lo sbarco alla borsa di Hong Kong garantisca una valutazione fino a 15,8 miliardi di dollari. E' vero che la crescita nell'area Asia Pacifico, che rappresenta un terzo delle sue vendite al dettaglio, è prodigiosa, così come lo sono i piani di espansione della società. Anche escludendo l'effetto dei nuovi negozi, i ricavi in Cina nel 2010 sono aumentati del 50%.

Tuttavia, un prezzo pari a 27 volte gli utili previsti per il 2011 appare generoso. Si tratterebbe di un premio di oltre il 20% rispetto alla rivale Burberry, altra maison del lusso dominata da un unico brand "Asia-friendly". LVMH, che è il maggiore gruppo del lusso ed è più diversificato, ha un multiplo pari a 18 volte gli utili.

Il giudizio su Prada appare tirato, dato che gli investitori stanno accordando la loro fiducia non solo alla robusta crescita cinese e asiatica, ma anche alla coppia alla guida del gruppo. Bertelli, come AD, supervisiona le relazioni con i fornitori e decide dove espandersi. La moglie guida il team di designer. Un vicepresidente riequilibra un po' la situazione, ma le rigorose divisioni che troviamo da Gucci e LVMH, dove i designer sono legati a rigidi obiettivi di performance, qui non si vedono.

Certo, è improbabile che i Bertelli diano forfait, come ha fatto Tom Ford con Gucci nel 2004. Anche dopo la quotazione la coppia controllerà una larga maggioranza del capitale della società. E sono anche profumatamente ricompensati: considerando i loro ruoli di "consulenti", i due possono portare a casa 15 milioni di dollari l'anno a testa. Una cifra vicina ai guadagni per il 2011 del boss di Goldman Sachs Lloyd Blankfein, e senza le restrizioni sui pagamenti in contanti.

Questo però non significa che gli investitori possano ignorare il "rischio-persona". Morte, divorzio o liti vecchio stile possono spingere alla crisi anche le case di moda. Valentino e Versace hanno entrambi imparato in modi diversi che una pianificazione per una successione forte è essenziale quanto difficile. Per case che dipendono da uno o due marchi, il rischio è anche maggiore. Gli investitori abbagliati dalla storia di crescita dovrebbero chiedersi se la pesante struttura di leadership di Prada non meriti una valutazione per l'Ipo un po' meno sgargiante”.

Prada spera di quotarsi a Hong Kong con una valutazione di 15,8 miliardi di dollari, nella parte alta del range di prezzo indicato. A quel prezzo l'Ipo raccoglierebbe 2,6 miliardi di dollari. I fondi verrebbero usati per ridurre il debito e aprire nuovi negozi.

I coniugi fondatori, Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, controllano il 95% dell'equity di Prada tramite una complessa serie di holding. Il resto è in mano a Intesa Sanpaolo, che ha acquistato la sua quota nel novembre 2006 per 100 milioni di euro (allora pari a 127 milioni di dollari), con una valutazione implicita della società di 2,5 miliardi di dollari.

Il gruppo, che sta incontrando gli investitori per misurare l'interesse per l'operazione, il 7 giugno ha anche organizzato una sfilata a Hong Kong per un certo numero di potenziali investitori. L'Ipo dovrebbe essere prezzata il 17 giugno e il debutto in borsa è atteso per il 24.

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