10 dic 2012
PPR intende sviluppare Qeelin prioritariamente in Asia
10 dic 2012
Un marchio cinese di reputazione e fama mondiale. Questo è il futuro promesso a Qeelin, la nuova acquisizione del gruppo PPR. La griffe di alta gioielleria è stata lanciata nel 2004 dal francese Guillaume Brochard, ex leader della casa di alta orologeria Ebel, e da Dennis Chan, che opera come direttore creativo. “Il posizionamento di Qeelin e la sua identità sono davvero unici”, sottolineava lunedì Alexis Babeau, vicedirettore generale del polo lusso di PPR, in una conferenza stampa.

Senza rivelare le cifre esatte della transazione, il gruppo PPR ha assicurato che la struttura esecutiva di Qeelin sarà mantenuta attorno alle figure di Guillaume Brochard e di Dennis Chan, che rimarranno soci con una quota del capitale sociale. Allo stesso modo, la futura strategia di sviluppo deriverà dalla collaborazione tra PPR e il duo franco-cinese.
Per il momento, Alexis Babeau ha indicato le sue priorità per Qeelin: lo sviluppo di negozi in proprio a Hong Kong e nella Cina continentale. Sul lungo termine, la strategia di PPR intende far realizzare a Qeelin lo stesso percorso che hanno conosciuto i brand Alexander McQueen e Balenciaga, i cui fatturati si sono moltiplicati rispettivamente per 12 e per 11 dopo il loro ingresso nel gruppo PPR, secondo il vicedirettore del polo lusso.
Qeelin è la seconda griffe di gioielleria del gruppo PPR, che possiede anche il gioiello parigino Boucheron. Il marchio, che ha la sede a Hong Kong, possiede 7 boutique in proprio e 8 in franchising. Sono 3 le boutique che il brand possiede in Europa, una delle quali a Parigi, e i suoi gioielli sono anche disponibili, fra gli altri, da Colette a Parigi e da Restir a Tokyo. L'asse strategico di sviluppo di PPR punta sull'Asia, "un mercato particolarmente vivace e vigoroso" per il settore dell'alta gioielleria.
I prodotti Qeelin, dallo stile ludico e contemporaneo, oscillano fra i 2.000 e i 30.000 euro e hanno un prezzo medio di 4.000 euro. Ispirati dall'artigianato francese e dalle sue tecniche, i suoi gioielli utilizzano oro, argento e pietre preziose come lo zaffiro, il diamante, il rubino e la giada, quest'ultima la pietra cinese per eccellenza.
Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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