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Reuters
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Pubblicato il
16 feb 2012
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PPR: 2011 ricavi in crescita dell'11,1% anche grazie alle griffe italiane
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16 feb 2012
16 feb 2012
Ppr ha chiuso il 2011 con ricavi in crescita dell'11,1%, a 12,23 miliardi di euro, cifra vicina alle attese (12,13 miliardi il consensus Reuters). Il risultato operativo è salito del 17%, a 1,6 miliardi (1,55 miliardi il consensus).
![]() Gucci, uno dei marchi del portafoglio del gruppo PPR |
Per quest'anno, Ppr prevede una crescita "sostenuta" del fatturato. Il direttore finanziario, Jean-François Palus, ha parlato di una tendenza positiva a gennaio. I conti 2011 non consolidano Redcats (vendite a distanza) e la divisione italiana di Fnac, asset destinati alla vendita.
Ai risultati del gruppo francese ha contribuito soprattutto il polo del lusso: le vendite di Gucci hanno regitrato una crescita, a tassi costanti, del 18,7%, mentre il margine operativo della casa fiorentina si è attestato al livello record del 30,2%.
Gucci, però, ha visto una frenata delle vendite nell'ultima parte dell'anno. Ciò, insieme al mantenimento del dividendo ai livelli del 2010 (3,50 euro per azione, nonostante un utile netto in crescita del 26,4%, a 1,05 miliardi), sta determinando la bocciatura del mercato. Marginalità da record anche per Bottega Veneta (30%).
Cambiamenti, inoltre, nel consiglio esecutivo di Ppr, che si allarga a Patrizio Di Marco (numero uno di Gucci), Marco Bizzari (Bottega Veneta) e Franz Koch (Puma).
Il 16 febbraio Ppr apre in netto calo a Parigi dopo la pubblicazione dei risultati 2011 e le indicazioni sull'anno in corso. Il colosso del lusso - che controlla Gucci, Yves Saint Laurent, Puma , Fnac e Redcats - cede il 4,14%, a 119,30 euro, dopo aver segnato un minimo di 119,25 euro.
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