12 gen 2014
Pitti Uomo chiude con un bilancio positivo
12 gen 2014
Primo appuntamento della stagione autunno/inverno 2014-15, Pitti Uomo chiude con un bilancio più che positivo. Secondo le prime stime degli organizzatori, il salone internazionale di riferimento per la moda maschile, che si è svolto a Firenze dal 7 al 10 gennaio, ha registrato la presenza di quasi 30.000 visitatori, di cui 21.000 compratori, rispetto ai 20.600 dello scorso anno.
Con un calendario particolarmente sfavorevole, vincere la scommessa non era per nulla scontato. L’85a edizione di Pitti Uomo si sovrapponeva, in effetti, alla fashion week maschile di Londra ed era a ridosso dell’Epifania. "Nonostante una situazione complicata abbiamo tenuto molto bene. Il 7 gennaio è una data impossibile, purtroppo non avevamo alternative. Dopo una prima giornata mogia, abbiamo però recuperato in modo pazzesco con due giorni folli", commenta l’amministratore delegato di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone.

I compratori esteri si confermano sugli ottimi valori del 2013: la previsione finale dovrebbe superare le 7.800 presenze, in linea con i dati di gennaio 2013. In testa per numeri: Giappone, Germania, Gran Bretagna, Russia, Francia, Spagna, e Turchia. Da segnalare l’aumento dei compratori dagli Stati Uniti, mercato sempre più fondamentale per la moda, e la crescita dei punti vendita coreani, “la nuova grande frontiera asiatica”, secondo gli organizzatori della fiera.
“I Paesi presenti sono ormai oltre 120 e sono nazioni che solo fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile vedere in un salone internazionale della moda di qualità: dal Centro e dal Far East asiatico, da tutto il Medio Oriente, dall’Oceania, dal Sud e dal Centro America, dall’Africa”, specifica Pitti Immagine nel comunicato di chiusura.
La vera sorpresa proviene da un insperato recupero sul fronte italiano con circa 13.000 compratori. Un numero che dovrebbe crescere di quasi il 4% rispetto all’edizione di gennaio 2013. "È stata un’edizione straordinaria, specialmente con la crescita dell’Italia. È un grande segnale di energia e positività", considera Raffaello Napoleone, che sottolinea la qualità delle collezioni degli oltre mille e cento marchi presenti, e delle aziende che hanno fatto un ottimo lavoro.

"Alla terza giornata eravamo già a 3.800 visitatori, con un incremento del 25% rispetto alla nostra media abituale. Un dato impressionante", si rallegra Enrico Acciai, direttore generale di Industries Sportswear (Henry Cotton’s, Marina Yachting, ecc.). "Abbiamo avuto dei grandi clienti, specialmente asiatici, e numerosi italiani tra i top clienti, desiderosi di variare la loro offerta oltre le griffe", prosegue.
Anche i piccoli marchi appaiono soddisfatti. "Siamo riusciti a raggiungere 15 ordini, senza contare inoltre numerosi ed interessanti contatti", indica Kavita Parmar, fondatrice di Ioweyou, una linea di abbigliamento focalizzata sul lavoro artigianale e la tracciabilità. Il giovane brand turco Rumisu considera invece Pitti innanzitutto come un appuntamento dedicato alle "relazioni pubbliche". "Si fa meno business rispetto al Super, il salone di moda femminile organizzato da Pitti Immagine a Milano. A Firenze abbiamo soprattutto incontrato dei giornalisti ed altri designer con cui ci siamo confrontati. Ma non abbiamo avuto ordini”, racconta il titolare.

"Pitti Uomo è il più importante salone europeo. Essendo posizionato all’inizio del calendario, i compratori cominciano a costruirci le loro scelte. È logico, quindi, che non si facciano tanti ordini a Pitti. Si vedono a Firenze però quasi tutti i compratori. È molto interessante", analizza Patrick Beerens, titolare di due marchi di nicchia francesi (Orcival 1939 e Vétra 1927). "La percezione generale è che c’è stata meno affluenza, ma di qualità", riassume un piccolo produttore italiano.
"Pitti Uomo è sempre di più una specie di arcobaleno, dove si trovano tutti i colori. C’è dentro proprio tutto", conclude Raffaello Napoleone. La manifestazione prosegue infatti nel suo ruolo di scouting. Parallelamente alle collezioni di abbigliamento classico e informale, Pitti ha proposto in questa edizione "The Latest Fashion Buzz", una nuova sezione dedicata ai giovani talenti internazionali con una selezione di una decina di marchi, realizzata insieme a "L'Uomo Vogue" e "GQ Italia". Il progetto ha riscontrato un grande successo, e sarà riproposto in giugno.
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