11 gen 2017
Pitti Uomo 91: Paolo Pecora Milano si lancia nell'eyewear e comunica tante altre novità
11 gen 2017
“In questa stagione partiamo con il “Progetto Arte”: un percorso gestito dai miei figli, che da anni vivono in maniera viscerale e diretta il mondo dell'arte contemporanea, perché ne sono collezionisti. Così, insieme a loro è nata l'idea di creare un'opera d'arte realizzata in maglia. Come prima artista abbiamo contattato Allison Katz, canadese che vive a Londra e che conosciamo tramite mio figlio maschio, della quale possediamo varie opere”, dice a FashionNetwork dal suo stand del Pitti Uomo 91 lo stilista e imprenditore milanese Paolo Pecora.

Il progetto ha portato alla realizzazione di 3 serie di maglie, curate da Paolo Pecora e vendute nel Xmas Market di “House of Voltaire”, temporary shop londinese fra i più in voga oggi in Europa, che propone pezzi d’arte in edizione limitata e pezzi di moda di altissimo livello. Ognuna delle serie è stata prodotta in un edizione limitata di 10 pezzi e sarà disponibile sul sito di shopping online di Farfetch e su quello di “House of Voltaire”, organizzazione no profit che devolve tutto in beneficenza. Una seconda serie di “maglie d’arte” in colori diversi è stata invece appena presentata al Pitti Uomo 91 ed è messa in vendita sul sito della Gilmar (l’azienda che produce e distibuisce Paolo Pecora Milano).
Il motivo floreale al centro del dipinto intitolato “DNA” del 2014 è l’opera da cui derivano le illustrazioni utilizzate per le tre varianti di maglioni. L’ispirazione arriva da una casuale scoperta fatta in un negozio di porcellane a New York, per via di un motivo a fiori dipinto su un piatto del XVIII secolo di manifattura inglese che ha particolarmente colpito l’artista.
Frutti, ori, animali esotici, oggetti surreali ed enigmatiche gure rappresentano un lessico visivo che permette alla Katz una continua meditazione sulla natura e l’elasticità dei simboli. Il lavoro di Katz è stato esposto in mostre personali al Kunstverein di Friburgo in Germania, alla Galleria Giò Marconi di Milano, Johan Berggren Gallery di Malmø, in Svezia, BFA Boatos a San Paolo in Brasile. È stato anche incluso in mostre collettive allo Sculpture Center di New York, alla David Roberts Art Foundation di Londra, e alla Galleria Gavin Brown Enterprise di New York.
Altra novità in termini di licenze, che si aggiunge alla linea di profumi lanciata ormai da un paio di anni, è la realizzazione di una linea di occhiali, prodotta e distribuita da Essequadro Eyewear e della durata di 5 anni. Un contratto di licenza perfezionato da Paolo Pecora a fine 2016. I 5 modelli che anticipano la collezione vera e propria sono fatti di materiali acetati e celluloide miscelati alle metallerie. “Nella collezione di occhiali (che sarà composta da 25 modelli combinabili in tante varianti di colori) abbiamo utilizzato anche materiali naturali e vegetali (legni, corni, ecc.) che chiaramente possono essere declinati in mix con le materie prime più attuali e le nuove tecnologie”, dice lo stilista.

Ma non è tutto: “Stiamo mettendo a punto un'altra licenza che verrà ufficializzata il 17 gennaio prossimo con una società produttrice di scarpe attraverso la quale arriveremo a definire un pacchetto completo di total look Uomo che definirà finalmente l'espressione del gusto del mio brand nella sua interezza”.
“La definizione di nuove aperture di monomarca la dovremo definire con la nostra società-madre, che è la Gilmar di San Giovanni in Marignano (RN), di proprietà di Paolo Gerani, e sarà finalizzata al raggiungimento di un determinato obiettivo di fatturato”, continua Paolo Pecora. “Noi con Gilmar lavoriamo bene sin dal 2013, ma all'inizio abbiamo faticato moltissimo a definire il punto di equilibrio sul rapporto qualità/prezzo, perché si trattava di un'azienda che ha sempre puntuato su un prodotto di qualità alta o medio-alta, mentre noi avevamo più una caratteristica handmade, un concept produttivo artigianale e più attento a mantenere basso il prezzo finale. Oggi siamo in recupero su quelli che erano i nostri obiettivi e siamo finalmente riusciti a riprofilare in tal senso la produzione. Nel 2016 siamo quindi arrivati a un giro d'affari attorno ai 10 milioni di euro, 70% Italia e 30% estero”, precisa Pecora, “però puntiamo ad un ampliamento importante, grazie alle tante nuove agenzie aperte all'estero e agli accordi con nuovi distributori internazionali, soprattutto in Nord Europa. Con tutti loro, puntiamo ad arrivare al 50/50 di fatturato fra Italia e mercati esteri. Principali sbocchi oltre all'Italia sono il Nord Europa e il resto dell'Europa”, afferma lo stilista.
“Il primo obiettivo retail sarà di aprire una nostra maison a Milano, dove mostrare tutti i nostri prodotti (da quest'anno produrrò anche vino, ricavato da un mio vigneto)”, rivela ancora Pecora. Nato con le camicie da donna nel 1986, il brand Paolo Pecora conobbe un boom negli anni '90, sviluppandosi nella maglieria con un total look femminile e solo in seguito con il lancio di una linea di abbigliamento per uomo. Nel 2005 la “rifondazione”, con l'aggiunta del nome Milano e la concentrazione sull'abbigliamento maschile easy-chic, o “formal/unformal”. “Mia figlia, che studia a Londra, potrà sicuramente pensare di ritornare a queste radici in futuro dopo essersi fatta le ossa con l'Uomo. Il discorso della Donna è complicato da un'oggettiva pletora di concorrenti e uno sviluppo del mercato mondiale complicatissimo al momento, per cui rimarremo a produrre moda maschile ancora per molto tempo, che in questo momento è oggettivamente una cosa più semplice”, puntualizza lo stilista milanese.

Altra particolare novità del brand è la collezione di t-shirt “Aroma”. Si tratta di magliette di cotone che durante il processo di colorazione vengono immerse in un bagno speciale contenente delle capsule aromatizzate al sandalo (noto non solo per la gradevole profumazione, ma anche per le sue proprietà rilassanti e anti stress).
Quando si apre il pack, all’interno del quale vengono vendute le t-shirt, si sprigiona l’aroma che permane poi ovviamente anche sul capo. Non è un profumo infinito, quindi a seguito di ripetuti lavaggi man mano andrà decrescendo, però ha comunque una buona durata, fa sapere l'azienda meneghina.
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