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Pubblicato il
14 set 2012
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Pitti: progetti per rinforzare i saloni donna in Italia

Pubblicato il
14 set 2012

Il 13 settembre Raffaello Napoleone ha presentato a Milano le novità riguardanti l'edizione 2012 dei saloni Touch!, neoZone e cloudnine e analizzato la situazione del comparto della moda donna femminile in Italia. L'Amministratore Delegato di Pitti Immagine ha sottolineato un dato rilevante: i brand dell’affordable luxury non crescono tanto quanto prima a riprova che anche il lusso mostra qualche segnale di nervosismo. "Da questa considerazione possiamo trarre spunti per le nostre strategie: per essere competitivi dobbiamo prestare grandissima attenzione al prodotto e alla ricerca di brand giovani e nuovi".


Raffaello Napoleone - Foto Ansa

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Sono confermati per la manifestazione, che si svolgerà dal 22 al 24 settembre, gli spazi dell'hotel NHow di Via Tortona 35 e dei Laboratori della Scala in Via Tortona 58. Le aziende presenti si sono rinnovate del 40%, portando ad un notevole rinnovamento di questo segmento del fashion femminile. "Le attività legate alla donna", dice infatti Napoleone, "le stiamo seguendo da anni, sia qui a Milano che al Pitti W a Firenze che, quest’anno, con 80 marchi presenti e 7.000 visitatori totali, ha dato riscontri molto positivi, confermandoci nella convinzione che sia strategico affiancare proposte femminili all'universo di Pitti Uomo". Del resto: "La moda donna in Italia ha superato i 12,2 miliardi di euro di fatturato nel 2011", ricorda il dirigente, "mettendo a segno una crescita del 4,1%".

Una situazione che fa prevedere possibilità di ripresa malgrado i primi mesi di quest’anno siano stati negativi. Non è una novità che sia l'export a trainare il settore (pesa ormai per il 54% del turnover del comparto), con le performance più vivaci sui nuovi mercati emergenti extra-europei, con l'Europa (e l'Italia in modo particolare) a soffrire. "E' questo il momento", sempre secondo l'AD, "per dare una spinta ulteriore alla ricerca, all'alta qualità e alla specializzazione sul prodotto e per investire su piattaforme fieristiche attrattive per i buyer internazionali".

I tre saloni meneghini si presentano ai buyer come di consueto con la loro diverse identità di prodotto e di stile: Touch! a rappresentare le nuove tendenze dell'eleganza femminile, neoZone fra classico contemporaneo e sofisticato sportswear, cloudnine come vero e proprio laboratorio creativo dell'accessorio, questa volta più centrato sull'offerta di gioielli. Le collezioni saranno in totale 170, e di queste 68 i nomi nuovi, risultato di un attento lavoro di scouting internazionale (circa il 30% dei brand partecipanti proviene dall'estero). Nell'ultima edizione i tre appuntamenti hanno visto la partecipazione di oltre 9.000 visitatori complessivi, con 7.150 buyer.

Touch!, neoZone e cloudnine saranno ricche di novità, con sempre più capsule sofisticate (quest'anno quelle di A'bidikkia, Hancock, Ma'ry'ya) e progetti moda di qualità (come Franco Ferrari, Gossip, Ines et Marechal, Pink Memories...) o ad alto tasso di specializzazione (PT0W, Resho...), in grado di intercettare le esigenze del mercato, di un pubblico cioè che chiede ricerca (vedi Leitmotiv, Insideout..., i debutti di Guen, Elena Leone, Half An Hour) e al tempo stesso concretezza, come fanno le boutique oggi d'avanguardia. Sempre più spazio, proprio come chiede il mercato, sarà dedicato ad accessori e gioielli creativi e contemporanei (con le presenze, fra gli altri, di Ayala Bar, Le Mucis, Ledaotto, Yvone Christa New York...).

Tra i progetti speciali collaterali, Pitti Immagine in questa edizione ha studiato l'iniziativa "Rhythms of Africa", con la selezione di collezioni (prevalentemente di accessori) di alcuni interessanti designer africani emergenti. Continua poi il lavoro di Pitti Immagine con giovani stylist e fotografi, ricercatori di tendenze per riviste di moda, per le campagne della comunicazione. L'immagine di questa edizione è stata curata dallo stylist Moreno Galatà e dal fotografo Davide Gallizio. Inoltre, saranno presenti aree dedicate ai nuovi talenti ("Neodesigners") ed è stata confermata la piattaforma e-Pitti.com, che consente di proseguire la manifestazione sul Web con l'apprezzatissimo servizio di showroom on-line già attivato nelle due edizioni precedenti.

"Il progetto e-Pitti continua e ci sta dando molte soddisfazioni", puntualizza infatti Napoleone. "Nel Pitti Uomo siamo arrivati a 900 collezioni fotografate on-line e ad oltre 1 milione di pagine viste, solo da addetti ai lavori. Abbiamo aggiunto la lingua giapponese all'e-Pitti, affiancandola all’italiano e all’inglese e stiamo valutando se introdurre anche il cinese o il russo. Il progetto dello showroom digitale, poi, rimane vivo. Pensavamo di poter vendere 120 collezioni in rete, invece siamo sulle 40/50, perchè si è partiti quando il mercato iniziava a contrarsi. Questa volta prolungheremo la durata del progetto".

Ma l'amministratore delegato di Pitti Immagine sta lavorando anche su possibili sinergie tra i vari saloni della moda donna. "L’idea di una fusione tra le fiere milanesi dedicate all'universo femminile va approfondita, anche in funzione dei risultati di Parigi della scorsa estate. Su Milano infatti, un’aggregazione dell’offerta fieristica è auspicabile, perchè Parigi si sta rafforzando e noi dei pezzi li stiamo perdendo; ci sono showroom che stanno alleggerendo i propri organici e li stanno trasferendo sulla Ville Lumière. Bisogna consolidare gli appuntamenti che restano di riferimento con una strategia studiata tutti insieme: la nostra è quella di rafforzare la presenza dei saloni per la donna su Milano durante le sfilate e di aumentare il tasso di attenzione in anticipo su tutti gli altri Paesi per essere pronti ad accordarci con le atre fiere di riferimento".

"Il mercato italiano riguarda la grande incognita per il Paese", puntualizza Napoleone. "Le sicurezze che ci hanno guidato nell’ultimo decenno vanno riorganizzate. Zona Tortona è bloccata, White che si svolge accanto ha degli spazi, ma non riusciamo a presentarci in maniera più importante. Le ipotesi potrebbero essere di spostarci al Portello o a Rho; Parigi ha fiere tutte separate, ma è la città che fa da cappello unificatore a tutte, permettendo ai suddetti saloni di utilizzare anche location d’eccezione. Siamo in contatto anche con Xavier Clergerie, stiamo ragionando su tutto. Stiamo anche valutando di organizzare delle iniziative all’estero, per spostare eventualmente qualche sezione verso una dimensione più internazionale".

L'AD ha comunque precisato che non c'è per ora la volontà di realizzare un'edizione cinese di Pitti, poichè in quella nazione manca una distribuzione capace di supportare la manifestazione. "Al momento andiamo esclusivamente in missione sui saloni cinesi e facciamo venire buoni compratori a Firenze, invitando quelli che sono più forti nei multimarca".

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