Pubblicato il
21 giu 2010
21 giu 2010
Pitti: l'Uomo che non deve chiedere mai
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21 giu 2010
21 giu 2010
A chi si è recato in Fortezza da Basso durante l’immancabile appuntamento con la moda uomo organizzato da Pitti Immagine a Firenze dal 15 al 18 giugno non servono certo delle cifre per poter affermare che la manifestazione è stata un successo. Energia e vitalità sprigionavano infatti tra gli stand ove, all’eleganza delle collezioni proposte per la prossima primavera estate, faceva eco quella dei buyer e dei visitarori, in una cornice che pareva dipinta ad hoc per presentare il meglio della moda del nostro tempo.
(Foto de F. Guazzelli) |
“Si viene al Pitti anche per osservare le persone, lo stile e capire le tendenze della moda. Qui é come essere ad una sfilata. Se Parigi, Milano e New York sono le capitali della moda mondiale, Pitti Uomo é il punto di riferimento cardine per la moda maschile", ha dichiarato Brunello Cucinelli durante un’intervista rilasciata a FashionMag.
I dati di chiusura non smentiscono queste impressioni positive: in 4 giorni sono stati oltre 32000 i visitatori, con 19.200 compratori, in crescita del 6,5% circa rispetto all’edizione di giugno 2009. Di questi, 6.900 provenivano dall’estero (+12%) e 12.300 dall'Italia (+3%).
"Noi constatiamo un'affluenza simile a quella dello scorso anno, ma con molta più qualità ed interesse da parte dei clienti”, ha dichiarato a FashionMag Claudio Marenzi, Amministratore Delegato di Herno Spa e Presidente del Consorzio Classico Italia. Un punto di vista condiviso anche dall'imprenditore tessile e stilista Fabio Borrelli, che ha commentato cosi' la 78esima edizione di Pitti Uomo: "Per noi c'é una qualità di clientela diversa, si vedono meno presenze, ma di qualità più alta. Non possiamo dire che la crisi sia completamente passata, ma si percepisce un sentimento di ricostruzione, una volontà di ripartire, alla ricerca di prodotti di vera qualità. Questo aspetto, che ha sempre caratterizzato il made in Italy e si era un po' perso, sta per fortuna tornando un fattore di primaria importanza".
“Un anno fa si percepiva la preoccupazione da parte dei buyer - conclude il Dottor Marenzi - ora invece dai mercati esteri, soprattutto America e Giappone, ci sono segnali positivi, agevolati anche da fattori esterni alla moda, quale il cambio favorevole. Anche dall’talia, comunque, ci sono dei buoni ritorni, c'é in generale più voglia di comprare".
I dati sui compratori stranieri sono un segno importante di come i mercati internazionali stiano approcciando la ripresa. A Pitti Uomo tutti i principali mercati esteri si sono dimostrati in crescita, con la Germania che si è confermata al primo posto in termini assoluti e che conferma i valori del giugno 2009. Performance in aumenti a due cifre per Spagna (+16%), Gran Bretagna (+34%), Stati Uniti (+13%), Russia (+40%), Cina e Hong Kong, Corea, Turchia, Belgio, Austria; a una cifra per Giappone, Francia, Olanda.
"Per noi l'edizione é positiva perché non abbiamo mai avuto tanti marchi presenti come quest'anno, in cui siamo arrivati a quota 972", ha affermato Raffaello Napoleone, Amministratore Delegato di Pitti Immagine. Senza dubbio un altro segnale forte dell'interesse dimostrato alla manifestazione da parte di espositori e compratori italiani e stranieri del settore, per i quali Pitti Uomo é diventato l'appuntamento irrinunciabile sulla scena del fashion mondiale.
Di Elena Passeri
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