Ansa
6 mar 2014
PFW: Valentino, arte astratta per donne uniche
Ansa
6 mar 2014
Astrattismo, colore, donne e arte nella sfilata di Valentino disegnato da Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, che stavolta sono andati a scavare in quel periodo tra gli anni '50 e '60, ad artiste come Carla Accardi, Giosetta Fioroni, Palma Bucarelli (1910-1998).
"La moda non può nutrirsi solo di se stessa altrimenti resta un insieme di vestiti e non è moda": con encomiabile umiltà, Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli interpretano il proprio ruolo, quello di direttori creativi della maison, come un compito impegnativo fatto di curiosità e ricerca, ma anche come una grande occasione per coltivare se stessi. Mettendo insieme i due fattori, il dovere e la gioia personale della conoscenza, stavolta sono andati a scavare in quel periodo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, quando in Italia si affermavano, prima del 68, interessanti correnti artistiche e molte donne ne erano protagoniste.
Il mood-board nel back stage, ovvero il tabellone dove tutti gli stilisti compongono sempre un collage di immagini e temi che ispirano la collezione, è pieno delle grandi signore dell'arte italiana, da Carla Accardi, scomparsa dieci giorni fa, a Carol Rama, da Giosetta Fioroni alla famosa direttrice della Gnam di Roma, Palma Bucarelli (1910-1998).
"Abbiamo bisogno sempre di farci un film, altrimenti non riusciamo a fare la collezione" spiegano Chiuri e Piccioli. E questo film parla di donne "che hanno voluto essere qualcosa di diverso dal loro contesto sociale", donne artiste che nel loro lavoro "hanno messo l'aspetto personale, il loro vissuto. Anche noi lo facciamo, perché fare moda è raccontare un'idea di bellezza, non di omologazione.
La collezione Valentino è la negazione del life-style, la nostra moda dice innanzitutto sii te stesso". Con questo impegnativo discorso nella testa, la collezione che è emersa da matita e forbice, ago e filo è davvero un collage, come buona parte dell'arte pop contemporanea. Ci sono vestiti e mantelli in pelle lavorata a bolli colorati, molto optical art. Le correnti artistiche e i riferimenti si mescolano, ci sono i mosaici di rombi che ricordano gli arlecchini di Picasso, i tagli sulle spalle che citano vagamente Fontana, ci sono le fantasie astratte della Accardi, il mondo onirico della Fioroni (par di riconoscere esattamente un suo quadro in un vestito di tulle con un grande cuore), l'immaginario surreale di Carol Rama trasformato in un cappotto di maglia, i fiori e le farfalle di Marlies Plank un'artista austriaca, questa molto giovane.
Ci sono le citazioni, ma ci sono i capi, precisi, tanti, diversi: la pelliccia come un puzzle di tasselli colorati, l'abito e la cappa fiorita, le lunghe tuniche monacali che ricordano alcuni pezzi dell'ultima alta moda. Ci sono molti riferimenti alla recente haute couture di Valentino, nessuna ispirazione è andata dispersa in questo mix artistico. Il finale è segnato dai lunghi abiti leggeri, di linea semplice ma molto molto lavorati. Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti sono in prima fila, Maria Grazia e Pierpaolo escono in passerella e la sfilata si conclude con un plateale abbraccio a quattro. Piccola nota di cronaca: Anna Wintour, ritardataria, ha seguito la sfilata in seconda fila, c'è una prima volta per tutto e tutti.
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