Ansa
26 set 2014
PFW : senza sera o giorno, solo emozioni per Lanvin
Ansa
26 set 2014
"Non è facile fare moda in questa situazione terribile", dice Alber Elbaz nel backstage di Lanvin. "Le Figaro" ha titolato "La barbarie" una prima pagina in lutto, i francesi sono molto colpiti. Le passerelle vanno avanti, fermarsi sarebbe un favore fatto ai barbari: lo pensano tutti, anche nella moda.
Elbaz è uno degli stilisti più sensibili, gli interessano le persone più delle loro immagini, le emozioni più della moda. Anzi, per lui la moda è un insieme di emozioni, "testa e cuore" dice toccandoseli, in quel suo modo buffo da simpatico puffo (è dimagrito 15 kg., comunque). E va avanti a raccontarci la collezione e a mostrarcela.
La maison fondata da Jeanne Lanvin compie 125 anni ed Elbaz è convinto che il modo migliore di celebrarla sia accentuare il lavoro di comprensione delle donne di oggi: "La moda è più che altro stile di vita, non si può quindi prescindere dal capire il mondo femminile. Sono andato a cercare gli elementi fondamentali di Lanvin e ho cercato di capire cosa lasciare, cosa cambiare e cosa rafforzare".
Il risultato è una sfilata non celebrativa ma come una festa in famiglia: "In passerella ho voluto le mie amiche modelle, giovani e meno giovani. Ci sono Amber Valletta, Malgosia, Violeta e tante altre".
L'inizio è pulito, lungo, quasi classico, soprattutto nero, sinuoso, con i fianchi lavorati come un a-jour a punti metallici. Poi i capi si accorciano, escono libere le gambe sottili, arriva il trench dal fascino eterno, la blusa si infila nella gonna, la giacca ha i revers larghi e impunturati d'oro come fosse imbastita, il blazer diventa un gilet lungo e maschile.
La seconda parte è una esplosione di emozioni tra perle, broccati, pizzi, grandi bijoux, ma tutti messi con nonchalance. La silhouette è modernissima, il giorno e la sera si confondono così come ormai "non c'è più grande differenza - dice Elbaz - neppure tra estate e inverno". Stampa giallo oro su nero, strati di organza su strati di cotonina, tuniche anche senza spalle, poi vestiti che si allargano nei volants, nelle rigature precise del pizzo blu e nero, il lurex e le paillettes che sbucano sotto il voile, il broccato a disegni di animali fantastici.
Elbaz la chiama: "Eleganza da morire, estrema, perché ormai non ci sono vie di mezzo. Mi ci vuole molto tempo per fare una collezione in questo maniera, io non sono un vero direttore creativo che distribuisce il lavoro, io sto in cucina con gli altri. Io cerco l'idea nuova nell'errore, ragiono tra le righe delle cose giuste e fatte bene, è lì che nascono le migliori intuizioni, e le emozioni della moda. E il lusso oggi è questo, alla sua base c'è l'intuizione creativa che viene prima del business. Altrimenti sarebbe come dire che prima viene il matrimonio e poi l'amore".
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