Ansa
4 mar 2014
PFW: Saint Laurent, rivoluzione in minigonna
Ansa
4 mar 2014
Superiamo tutta la moda un po' invecchiata, andiamo oltre il passaggio a livello, alziamo le sbarre: via libera, passino le ragazze di Saint Laurent, giovani e disinvolte, stufe di tutta la fuffa di sapore couture, dei vestitini bling bling, dei tacchi altissimi e di quell'aria improbabile da fashionista maniacale che da un bel po' soffoca la moda.
Hedi Slimane compie la sua rivoluzione mettibile e fresca, mette in scena un perfetto YSL da terzo millennio, fa piazza pulita del troppo che storpia l'eleganza. Si torna indietro, agli anni 60? Ogni tanto bisogna guardarsi alle spalle, appropriarsi del meglio e andare avanti. Scenografia modernissima e simbolica, sotto le volte del Carreau du Temple: tante sbarre lucidissime si alzano come quelle dei passaggi ferroviari, poi restano diritte e luccicanti ai bordi della passerella, alla fine si inclinano e si incrociano come delle spade.
Le ragazze - perché di ragazze si tratta - sfilano svelte sui tacchi bassi degli stivali in vernice e delle scarpe baby con laccetto alla caviglia. Tutto è perfetto, misurato, desiderabile, mettibile, in 55 uscite impeccabili: i cappotti sopra il ginocchio, i kilt scozzesi, le corte gonne a pieghe con la camicia bianca e il fiocco nero, il miniabito di velluto, le scarpette dorate, la piccola sottana scintillante e il maglioncino norvegese, i blazer e i giacconi, i tronchetti glitterati e i pellicciotti, l'abito stampato (fiori, ma anche pistole, sigh).
Per il gran finale, calze coprenti, stivali d'argento, cappe di velluto, cappelli alla Marianne Faithfull, aria decisa, musica di Alex Turner e Miles Kane. Agli invitati era arrivato un libricino con immagini e parole di John Baldessari, artista concettuale americano, teorico dell'appropriazione (e qui ce n'è tanta), dell'arte come commissione (i negozianti son felici, sembra quasi l'abbiano commissionata loro questa collezione), del puntamento didascalico (una sfilata più chiara di così...) ma anche della "cremazione" che lui stesso adottò per le sue opere giovanili. E' un caso che Slimane abbia scelto Baldessari? Non ci sembra, c'è nell'aria una voglia di rivolta come fu allora per l'arte e per la moda e lo stilista di Saint Laurent, che ha già provveduto a togliere il nome Yves dal marchio (resta però in vita la sigla YSL) è già pronto.
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