Ansa
6 mar 2014
PFW : McQueen , la bella è la bestia nella brughiera
Ansa
6 mar 2014
La bella è la bestia, da Alexander McQueen. Bellezza selvaggia nella brughiera: una eterea fanciulla e il suo doppio, in un paesaggio nordico con un cielo grigio incombente. La passerella è una distesa di erica, migliaia di piante officinali sotto il passo di una spaesata ragazza che sembra uscita da una fiaba nordica tra falene gufi e civette.

Lei è un personaggio irreale, con le antiche sottovesti di sangallo portate come vestiti, abiti a trapezio con ritagli di organze e piume che sembrano farfalle bianche o nere posate leggermente sul velluto. Ancora velluto, lavorato a foglie di edera e con polsini di pizzo, bordure di visone scuro e colli di pelo bianco.
La bestia emerge dalla fanciulla o viceversa: grandi pellicce con cappucci che celano la bellezza, ma anche pelo lavorato come pois d'esprit sullo chiffon, ciuffi leggeri che scendono e si infittiscono diventando pelliccia sui piedi. Sopracciglia folte che si confondono col pelo, selvaggio, a ciuffi irregolari, lavoratissimo ma con un'aria quasi primitiva. Scarpe grosse con punta metallica, a stivaletto con pizzo e pelo, anche a stivale, con tanto velluto, tutto stringato.

Blu e nero, indaco e viola, tante piume che diventano tremolanti fiori. Trecce e codini intorno al viso, pallore d'oltretomba, la vergine del nord chiude nell'organza chiara traforata e ricamata con lune e soli. Tutto è doppio, lei è una creatura anche ferina, un po' bestia un po' strega per celebrare la fantasia di Sarah Burton e lo straordinario lavoro artigianale della maison Mc Queen.
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