PFW: Louis Vuitton supera le frontiere dello chic
All’esterno, circa 5.000 fan ammassati per vedere entrare le star del cinema, tra cui Michelle Williams, Léa Seydoux, Jennifer Connelly, Catherine Deneuve e Doona Bae, nel cuore della Piramide di Pei del Louvre, dove è stata organizzata la sfilata di Louis Vuitton.

All’interno, la collezione è stata presentata sui quattro differenti livelli della Cour Marly. Gli abiti variavano in base a differenti culture ed etnie, ma si è assistito finalmente a una potente espressione di tutta l’estetica di Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton, in un incontro tra sport e haute couture.
Stampe a motivi africani utilizzate come borchie su bomber scamosciati, gilet senza maniche in stile Comanche in pelliccia marrone, nera e bianca, abiti in jeans délavé stile anni ’80 realizzati in realtà in pelle di montone. Il tutto pensato per il viaggio, con le modelle che indossavano stivali Chelsea elasticizzati con strisce atletiche e suole spesse.
“La moda ha superato le frontiere per lungo tempo. Ho cercato quindi di seguire quest’idea, pensare in modo multiculturale. Se si pensa alla moda, non esistono barriere o frontiere. Così, la mia intenzione era semplicemente di viaggiare, il che corrisponde perfettamente a Louis Vuitton”, ha spiegato, filosoficamente, Nicolas Ghesquière.

“Con tutti i problemi di frontiere e immigrazione che abbiamo oggi, volevo mostrare attraverso la moda che l’immigrazione è sempre stata incredibilmente importante per l’evoluzione di ciascuno di noi. Parigi è una città che ha sempre accolto creativi stranieri nel passato e ancora oggi. Noi siamo al Louvre, che è aperto a tutti i popoli, e non dovrebbero esserci frontiere al Louvre. Volevo quindi che la collezione riflettesse tutto ciò”, ha proseguito lo stilista.
Per l’autunno 2017, Ghesquière ha mixato folk e campestre, ma il risultato è comunque molto urbano. “Fortunatamente viviamo sempre in un mondo civilizzato e penso che meno costruiremo frontiere e più questo mondo sarà ricco. Soprattutto ritrovandoci qui, al Louvre, circondati dalle opere degli artisti dei secoli passati. È tutto molto prezioso e noi tutti dobbiamo tenerne conto. È il messaggio trasmesso dalla moda, perchè noi tutti dobbiamo viaggiare”, ha concluso lo Ghesquière, la cui collezione ha infranto anche le barriere tra abiti da sera e da giorno. Come il suo finale: una serie di abiti realizzati in vernice indurita abbinata a pizzo e seta.

Infine, la sfilata ha anche evidenziato la potenza del lusso e in particolare di LVMH, divenuto il primo gruppo a organizzare uno show all’interno del Louvre.
“Magnifico, spettacolare. Siamo molto fieri di essere qui oggi con Louis Vuitton, la prima maison a sfilare all’interno del nostro più grande museo”, ha commentato Bernard Arnault, Presidente di LVMH. Interrogato sul modo in cui il gruppo è riuscito a ottenere questo privilegio, Bernard Arnault ha risposto con una strizzata d’occhio: “Questo resterà un segreto tra voi e me”.
Versione italiana di Laura Galbiati
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