Ansa
29 set 2014
PFW: da Céline, nuovi pants a zampa-non zampa
Ansa
29 set 2014
Che tipo di donna sarà mai questa donna Céline? Mentre noi, appena finita la sfilata, ce lo domandiamo, i "prontisti" stanno sicuramente già copiando i nuovi pantaloni a zampa che non è zampa. Difficili da immaginare? Non tanto, basta pensarli in via di allargarsi dallo stacco di coscia e poi giù, sempre più svasati, fino alla caviglia e mai oltre.

Li troveremo nei grandi magazzini low cost ancor prima di averne voglia. E anche per le borse, soprattutto per quella che sembra una palla ovale schiacciata, siate certi che non mancheranno le imitazioni.
Perché Celine, con la direzione artistica di Phoebe Philo (41 anni) sforna look e accessori che fanno il mood della stagione. Forse anche per questo, o anche solo per non diffondere brutte immagini, all'uscita della sfilata al Tennis Club de Paris, un cartello invitava gli ospiti a non mettere le foto della collezione sui social network. Ma intanto non c'è niente da fare, la comunicazione è immediata e incontrollabile, lo sanno tutti benissimo.
L'inglesina di ferro è comunque una macchina da guerra: in tre anni dal suo arrivo (nel 2008) alla guida del marchio, aveva fatto raddoppiare il fatturato che, quest'anno, dovrebbe - ma ovviamente niente è ufficiale - arrivare a superare i 500 milioni di euro.
Il gruppo LVMH la tratta come un gioiellino. Alla sfilata gli Arnault erano tutti schierati: il capo Bernard (65 anni), la moglie e pianista Hélène Mercier, l'anziana madre, i figli primogeniti di lui, Delphine e Antoine (entrambi al lavoro nel gruppo) e uno dei tre figli della coppia, Fréderic, con fidanzatina.
Una riunione di famiglia, dunque, per applaudire la stilista più vezzeggiata della scuderia, quella che può far diventare "stilosi" e appetibili perfino pantaloni e gonne in maglia sfrangiata sull'orlo con abbondante effetto carioca. E poi gli oblò sui fianchi, non una novità, ma qui anche incorniciati preziosamente a interrompere le linee diritte dei tubini. Qualche motivo a grate di tessuto da sovrapporre agli abiti anche più lunghi, il dettaglio sfizioso dei bottoni a campanellino sul soprabito dalle maniche tagliate come un quadro di Fontana.
Niente per festeggiare di sera, o almeno niente che nasca con questo preciso scopo, ma molte giacche, tutte essenziali. Misurate, un po' a trapezio, strette (non tanto) da una cintura a vestaglia. Un intermezzo romantico e fiorito, perfino in petali rossi e fiordalisi azzurri su nero, e un finale in pantaloni svolazzanti che faranno il look di stagione. Li porta anche la stilista, con ampio risvolto, uscendo in passerella con le ginniche Stan Smith di Adidas ai piedi. In effetti ha evitato così di mettersi l'unica cosa brutta della sua sfilata, le scarpe: ballerine con orlo elastico e taccone da vecchia governante antipatica.
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