Paris Fashion Week: Alè Paris Saint-Koché
Alè alè il Paris Saint-Germain! La squadra gioca una partita di Champions League mercoledì al Parco dei Principi. Il giovane marchio parigino Koché le ha reso omaggio nel suo défilé di martedì sera, sotto le volte di una chiesa gotica del Marais.
Sopra un vestito su due era stampato il logo del club o del suo sponsor - Fly Emirates, naturalmente -, oppure era realizzato con la famosa maglia blu cobalto. Ma questi elementi iconici erano mischiati, trasformati, uniti, per esprimere lo stile avanguardista di uno sportswear sereno e maestoso.
È da un po’ di tempo che Koché è uno dei marchi più popolari e apprezzati fra gli addetti ai lavori parigini. La direttrice artistica, Christelle Kocher, è stata preselezionata due volte per il ‘Prix LVMH’ – si capisce perché, assistendo a questa sfilata irriverente. Il suo talento maggiore sta in una perspicace comprensione dei fenomeni della moda, che le permette di combinare dei riferimenti storici ad uno stile preso dalla strada. Guardate alla sua crinolina, costruita con astuzia a partire da cascate di jersey nero e bianco. O il suo trench-coat che, nelle sue abili mani, assume l’aspetto di una suora gotica sui bordi. Lei ama il proprio logo, ma non ha paura di mostrarlo su delle T-shirt piuttosto maschili o di scriverlo piccolissimo su strette cinture.
Però il cuore del suo progetto era chiaramente il PSG: la maglia rossa della squadra calcistica parigina, quella per le partite giocate in trasferta, è stata dotata di nuove finiture, di fiori in tessuto, e s’indossa con pantaloni dal taglio impeccabile; la maglia blu, quella per le partite giocate in casa, è stata ricoperta di piccoli cristalli Swarovski o mescolata a strisce di pizzo, mussolina, jersey e cotone per trasformarsi in abiti da sera ad un tempo sublimi e divertenti, che rievocavano con disinvoltura (dici poco) la padronanza di Madeleine Vionnet. Indossata da modelle feroci e multietniche, la collezione è stata presenatata sotto le volte della chiesa di Saint-Merry, una parrocchia nota per la sua tolleranza e apertura.
“Ciò che adoro del Paris Saint-Germain, è che sono molto più glamour di qualsiasi altra squadra di calcio ordinaria. Mantengono questa immagine molto chic che mi piace confrontare con il mio universo. Koché ha potuto collaborare con questo team, che è forse il più mitico in Francia. Un club iconico, ancor più quando si conosce la dimensione delle vendite di articoli sportivi derivati con il suo nome”, ha commentato la creatrice nella sacrestia, convertita in backstage del défilé.
Un lavoro molto più scultoreo e femmineo delle sue sfilate precedenti, sebbene ancora combinato da molto vicino ad un’estetica tratta dall’abbigliamento sportivo. Un punto di tensione intelligente e unico, una vera idea di moda.
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