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11 mag 2017
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Pandora cresce del 9% nel primo trimestre

Pubblicato il
11 mag 2017

Il fatturato del Gruppo Pandora nei primi tre mesi del 2017 ha riportato una crescita del 9% (8% in valuta locale) rispetto al primo trimestre del 2016, raggiungendo un valore di 5.159 mln di corone danesi (circa 693 mln di euro), in linea con le aspettative precedentemente comunicate dall’azienda di una crescita a single digit per il primo trimestre del 2017.

Gioielli Pandora - Pandora


Il fatturato generato dai negozi retail di proprietà è cresciuto del 39% (39% in valuta locale) e rappresenta il 38% del fatturato del gruppo. La crescita like-for-like delle vendite nei negozi monomarca di proprietà è stata dell’ 8%.

La regione EMEA ha registrato una crescita del 5% (9% in valuta locale) guidata dalla buona performance di Italia e Francia, nonostante sia stata impattata dalla svalutazione della sterlina inglese, mentre la regione Americhe ha registrato una riduzione del 5% (-9% in valuta locale), includendo l’impatto negativo causato dalla riorganizzazione della rete distributiva negli Stati Uniti. Una forte performance è stata registrata in alcuni importanti growth markets nella regione Asia-Pacifico, con un fatturato che è cresciuto del 44% (40% in valuta locale), con la regione che oggi rappresenta il 25% del fatturato totale del gruppo.

L’obiettivo di diventare un full jewellery brand è on track, si legge nella nota ufficiale dell'azienda della Danimarca, poiché il fatturato derivante da anelli, orecchini, collane e pendenti è cresciuto di oltre il 40%, con le tre categorie che ora rappresentano il 25% del fatturato. Il margine lordo è stato del 73,3% (fu del 74,6% nel 1° trimestre 2016) influenzato negativamente dalle oscillazioni della valuta e dal product mix.

L’EBITDA ha riportato una crescita del 7%, raggiungendo un valore di 1.879 milioni di corone (circa 253 milioni di euro) e il margine EBITDA è stato del 36,4% (fu del 37,1% nel 1° trimestre 2016). Durante i primi tre mesi del 2017 Pandora ha inoltre distribuito 1.332 milioni di corone (circa 179 milioni di euro) agli shareholders attraverso un dividendo ordinario di 9 corone per azione, pari a circa 1 euro (corrispondenti a 1.007 milioni di corone - circa 135 milioni di euro) ed uno share buyback per un valore di 325 milioni di corone (circa 44 milioni di euro).

“Siamo soddisfatti della performance registrata in alcuni importanti growth markets, con Italia, Francia e Cina che continuano a registrare una forte crescita delle vendite. Inoltre, alcuni dei nostri mercati più sviluppati continuano a realizzare performance positive, con il fatturato dell’Australia che è cresciuto del 27%. Tuttavia, il contesto del retail negli Stati Uniti rimane difficile e ciò si è riflesso sulle nostre performance negli USA per il primo trimestre dell’anno. Continuiamo a fare progressi verso l’obiettivo di diventare un full jewellery brand, con un crescita congiunta del fatturato di anelli, orecchini, collane e pendenti del 48% nel quarter”, ha commentato Anders Colding Friis, CEO dell’azienda.

Il gioielliere danese crea, produce e commercializza in tutto il mondo gioielli rifiniti a mano, a prezzi accessibili. I suoi prodotti sono venduti in più di 100 Paesi nel mondo, in 6 continenti, attraverso una rete di circa 7.900 punti vendita, tra i quali più di 2.100 negozi monomarca.

Fondata nel 1982 a Copenaghen, in Danimarca, dove ha sede il quartier generale del gruppo, Pandora impiega oltre 21.200 persone in tutto il mondo, di cui oltre 12.500 in Thailandia, dove l’azienda ha la propria sede produttiva. L’azienda ha chiuso il 2016 con un fatturato totale di 20,3 miliardi di corone (circa 2,7 miliardi di euro) ed è quotata alla Borsa di Copenhagen.

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