Pablo Isla (Inditex) è il miglior CEO 2017 secondo l’Harvard Business Review

Di

Edoardo Meliado

Pubblicato il
25 ott 2017

Pablo Isla, Presidente e Amministratore Delegato di Inditex, colosso dell’abbigliamento spagnolo che controlla i brand Zara, Pull & Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho e Uterqüe, ha scalato la classifica stilata dall’Harvard Business Review, raggiungendo il primo posto tra i CEO più performanti dell’anno. 

Presenti in classifica anche Bernard Arnault, Presidente e Amminsitratore Delegato di LVMH, che si è posizionato 5°, Mark Parker di Nike, in ottava posizione mentre, il Presidente e CEO di Kering, François-Henri Pinault, è arrivato 23°. Sempre nel settore moda e lusso si annoveranoTadashi Yanai (Fast Retailing) 42°, Blake Nordstrom di Nordstrom 44°, Sergio Marchionne, Presidente e Amministratore Delegato di FCA e Ferrari è 53° e Leslie Wexner, patron di L Brands, 56°.

Isla, CEO di Inditex dal 2005, già l’anno scorso aveva raggiunto il podio piazzandosi tra i primi 3 migliori leader 2016. “L’amministratore ha guidato l’azienda in un'espansione globale che ne ha aumentato il valore di mercato di sette volte, rendendola la più quotata società della Spagna”, ha ricordato in una nota lo staff dall’Harvard Business Review.

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In questi anni, il retailer spagnolo Inditex, che conta 7.504 store in 94 Paesi con oltre 162.000 dipendenti, si è distinto per aver migliorato il processo d’acquisto dei consumatori, con una migliore integrazione tra negozi fisici e online. Altra scelta vincente, il sistema di "prossimità di sourcing", grazie al quale oltre il 50% del processo produttivo si svolge “in casa”, consentendo di tenere basse scorte di magazzino e di riuscire ad inseguire le nuove tendenze più velocemente di altri player del settore.
 
Il ranking prende in considerazione, oltre al fattore finanziario, in base al quale Isla risulterebbe solo 18esimo, anche e soprattutto la performance dell’azienda su fattori ambientali, sociali e di governo. “Trasparenza di Inditex nella gestione, monitoraggio e controllo della propria catena di approvvigionamento hanno assicurato al leader il primo posto”, si legge sempre nella nota.